martedì 5 febbraio 2013

IL PONTE DI ARICCIA STORIA ANTICA E RECENTI POLEMICHE SE È DANNEGGIATO SI RIPARI ALTRIMENTI SI RIAPRA


Ariccia è famosa per la porchetta, meraviglia gastronomica, per la sua invidiabile posizione a metà fra mare e monti, per Palazzo Chigi, per i monumenti e anche per il suo ponte, il Ponte Monumentale, struttura architettonica imponente che collega il centro storico con la vicina Albano e quindi con Roma e “con il mondo”, essendo il ponte parte stessa della via Appia.

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Breve storia - Il Ponte di Ariccia è un viadotto stradale a tre ordini di archi, costruito a metà del 1800 dall'architetto Bertolini per volere di Papa Pio IX. Il Bertolini seguì personalmente i lavori per la costruzione del ponte facendo innalzare 4 colonne di travertino alle sue estremità per ricordare le pietre miliari della via Appia Antica.
Lo scopo essenziale della costruzione di questo ponte era di collegare la Via Appia tra Albano ed Ariccia. I lavori finirono nel 1854, anno in cui venne inaugurato. 
 Il ponte, nel tempo, subì importanti crolli e il primo si verificò il 1 febbraio 1944, durante la seconda guerra mondiale, per i bombardamenti degli alleati. Il ponte fu ricostruito dall'architetto Alessandro Batocchi e terminato nel 1947. Quindici anni dopo si verificò una nuova frana, questa volta nella parte centrale, che venne subito ricostruita e bonificata.

Gran parte della fama il ponte se l'è tristemente conquistata per i numerosi suicidi che si sono gettati nel vuoto dai suoi 72 metri. Per evitare che ve ne fossero altri, pochi anni fa, furono messe delle reti di protezione.

La chiusura (parziale) del Ponte MonumentaleIl 18 gennaio 2010 i Castelli Romani subiscono una sorta di divisione in due: il Ponte viene chiuso al traffico pesante (automezzi superiori alle 3,5t) e Ariccia diventa raggiungibile per la via Appia soltanto con normali automezzi privati o a piedi.
È stato deciso questo dopo l'incontro con i responsabili dell'Anas e Comune, in seguito alle sollecitazioni del Sindaco Cianfanelli sul pericolosità del viadotto lungo la via Appia. Divieto di transito dunque per tir, camion e autobus...” (Castellinews 26 12 2009)
Dopo oltre 3 anni nulla è cambiato, il ponte è ancora nelle stesse condizioni e i disagi per i cittadini che vivono oltre il ponte (ariccini ma anche genzanesi o di velletri), specie se pendolari che devono andare a lavorare a Roma sono enormi. Gli autobus del COTRAL, così come tutti gli automezzi pesanti, vengono deviati per Vallericcia, su strade che non erano e non sono adatte a ricevere una simile mole di traffico. Chi vive su via di Vallericcia, sostanzialmente inascoltato, porta le proprie proteste agli amministratori, raccontando di strade, prive di marciapiedi dove ora scorrono i bus e i camion, spesso a velocità da far tremare le case. Il comitato di Vallericcia pubblica un manifesto e scrive al Messaggero denunciando i fatti ma nulla accade.
Nel frattempo i pendolari organizzano petizioni e raccolgono centinaia di firme destinate alle amministrazioni competenti e ai giornali, una anche a noi (VEDI QUI), con le quali chiedono la riapertura del ponte.
La manutenzione della struttura - Ma chi doveva curare la manutenzione della struttura del ponte nel corso degli anni? Di era il compito di sanare eventuali situazioni negative che si fossero create? “La consegna dei ponti - 31 gennaio 1996. L’ANAS consegna al comune il tratto ariccino della via Appia Nuova, inclusi i ponti. Il verbale di consegna, vistato dal sindaco E. Cianfanelli, dà atto che i ponti «… risultano in buone condizioni di conservazione e manutenzione …» e che dalla stessa data il comune prende in consegna il tratto di strada, «… regolando in nome, per conto e diritto proprio l’intera proprietà stradale … e provvedendo direttamente, a propria cura e spese, alla sua manutenzione ed a tutte le altre attività connesse con la sua gestione, cessando in pari data l’A.N.A.S. da qualsiasi competenza manutentoria, di governo, di vigilanza e di tutela». L’ANAS assume due impegni: 1) installare «… reti di protezione in corrispondenza del Ponte monumentale …»; 2) eseguire i lavori che fossero risultati necessari «… a seguito delle operazioni di controllo e verifica …di stabilità delle strutture dei … ponti di Ariccia e S. Rocco». Riflessione: E. Cianfanelli sapeva dunque che dal 31 gennaio 1996 erano del comune gli obblighi relativi alla gestione del tratto ariccino della via Appia Nuova e che l’ANAS avrebbe compiuto a sue spese lavori di consolidamento strutturale dei due ponti citati solo se le indagini sulla loro stabilità fossero state negative. Nulla contestò del verbale, compresa la dichiarazione sulle buone condizioni dei ponti, riguardo ai quali sembrò sprofondare in un lungo sonno.” (dal sito di Patto Sociale per Ariccia). Quindi era ed è compito ed onere del comune di Ariccia la manutenzione dei ponti sulla via Appia, compreso ovviamente il Ponte Monumentale. Se tale manutenzione non è stata fatta bene e a sufficienza, o per nulla, e se i il ponte, ed anche i viadotti che seguono a Borgo San Rocco e a Galloro, hanno subito danni nel corso degli anni, l'amministrazione ariccina avrebbe dovuto adoperarsi per risolvere la questione, magari chiedendo l'aiuto della Provincia o della Regione. Invece si è preferito spendere soldi, anche con l'aiuto degli enti su detti, per altre opere, compiute e incompiute. Sicuramente si sono spesi soldi per la progettazione della strada che attraverserebbe Vallericcia, secondo le idee di cementificazione della valle agricola che noi aborriamo ma che piacciono alla passata amministrazione Cianfanelli. Soldi, questi e tanti altri, che si sarebbero potuti risparmiare, a nostro giudizio, per sanare il ponte... sempre che davvero ne abbia bisogno.
È davvero a rischio il Ponte Monumentale? - Non siamo realmente in grado di rispondere a questa domanda, rimaniamo nell'incertezza, quella in cui ci ha posto l'amministrazione che non ha mai ragguagliato a sufficienza (secondo il nostro metro di giudizio) i cittadini. Sta di fatto che l'anno scorso, con la neve che cadde abbondante, per alcuni giorni gli automezzi pesanti furono fatti passare nuovamente sul ponte, come mostra anche un video su Youtube (VEDI QUI). Forse la neve sana i ponti? Altro fatto strano è la costruzione dell'ascensore inclinato realizzato accanto al ponte stesso per collegare il Parcheggio sottostante con Piazza di Corte: è saggio costruire un'opera così proprio accanto ad un ponte che non viene giudicato solido tanto che vi si vieta il passaggio degli automezzi pesanti?
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La situazione odierna – Oggi, dal divieto del 2010, non è cambiato nulla. I pendolari sono costretti a rincorrere i mezzi Cotral o a prendere l'auto per raggiungere la fermata meno distante, se non ad andare a lavoro con i mezzi propri. Vallericcia è invasa sulle sue strade di campagna (la vecchia Appia Antica è strettissima e davvero male illuminata, via di Vallericcia è diventata un “bussometro” con grave pericolo per i pedoni e le case e la scuola che vibrano ad ogni passaggio) da torpedoni e camion. Nessun lavoro per migliorare il ponte è stato fatto, neanche sono state pulite o sostituite le “cerniere” che hanno la funzione di ammortizzare eventuali movimenti dovuti a scosse telluriche o vibrazioni eccessive.
Non solo. Con un manifesto molto chiaro l'UDC di Ariccia si è rivolto, nei giorni scorsi, direttamente al commissario prefettizio, Dott.ssa Enza Caporale, lamentando che ad oggi, nonostante le richieste formalmente depositate in comune, Lei non abbia ancora risposto “per cui – dicono nel manifesto – dobbiamo dedurre con grande disappunto, che la D.ssa caporale non ha alcuna intenzione di affrontare detta problematica e, conseguentemente, di assumere qualsiasi decisione e responsabilità in merito”.
Insomma le vicende dello sfortunato Ponte Monumentale che tanto bene potrebbe dare alla città di Ariccia, ai cittadini e anche agli operatori commerciali, che tanto traffico per le vie limitrofe potrebbe risparmiare, non sembrano destinate ad essere risolte a breve, salvo che un un nuovo e più coraggioso amministratore di Ariccia analizzi con attenzione tutti i dati in possesso e ne tragga le giuste conseguenze: se il Ponte ha bisogno lo si restauri, lo si riporti alla dignità ed utilità di tre anni fa; altrimenti, se non ha bisogno di particolari interventi, lo si riapra subito e si ridia alla città il suo naturale collegamento con il mondo, togliendola dal suo assurdo e dannoso isolamento.
Fabio Ascani
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