giovedì 13 novembre 2014

Gli 80 Euro e la Pressione Fiscale.

80 euro in busta paga...

Gli 80 euro che il Governo Renzi ha dato ad alcuni italiani, non certo a tutti,  avranno come conseguenza un aumento della pressione fiscale dei cittadini, e questa volta saranno davvero tutti interessati. 



Leggi quanto scritto di seguito dal M5S Senato per approfondire.
Vi ricordate quando il M5S diceva che gli 80 euro uscivano dalla porta per rientrare dalla finestra? A darci ragione, oggi, è addirittura il Governo Renzi! I dati sulla pressione fiscale sbugiardano le favole che il premier racconta in televisione sulle tasse. 
Sia la nota di aggiornamento al Def che Padoan prevedono per i prossimi anni una pressione fiscale stabile a livelli altissimi e poi addirittura in aumento. Prendiamo a riferimento le dichiarazioni di Padoan: 43,3% di pressione fiscale nel 2014 (insediamento del Governo Renzi), 43,2% nel 2015, 43,6% nel 2016 e 43,6% nel 2017. 
pressione fiscale 
Dopo la manovra venduta ai cittadini come anti-tasse, in realtà il fisco del 2015 avrà sul Pil lo stesso peso di quest'anno: una colossale presa in giro mediatica. Stiamo parlando, tra l'altro, delle previsioni come sempre ottimistiche del Ministro dell'economia, il quale non può fare a meno di prevedere per gli anni successivi al prossimo (2016 e 2017) addirittura un aumento della pressione fiscale! 
Cosa fa, in breve, la legge di stabilità di Renzi? Sposta questa soffocante tassazione dall'alto verso il basso della scala sociale, strangolando la piccola media impresa e le famiglie e agevolando la grande impresa. Ad esempio il taglio dell'Irap sulla componente lavoro favorirà in massima parte le imprese di grandi dimensioni, mentre i tagli lineari agli Enti locali si tradurranno in maggiori tasse e minori servizi per lavoratori e imprese più piccole. Renzi fa la redistribuzione della ricchezza al contrario! Di più ai ricchi, sempre meno ai poveri e al ceto medio. 
La pressione fiscale può diminuire in due modi: o abbattendo le aliquote o stimolando l'aumento del Pil. Renzi, fedele all'austerità e all'euro, deprime il Pil e non abbassa le aliquote, praticando invece la cura da cavallo iniziata da Monti. Il M5S, invece, mette in discussione i dogmi di questa politica economica suicida: fuori dall'euro, sovranità monetaria, investimenti nei settori strategici ad alta occupazione, eliminazione dell'Irap. Il Governo delle tasse e dell'austerità da una parte, quello della sovranità e dello sviluppo dall'altro. A voi la scelta.

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