martedì 14 gennaio 2014

Degrado di territorio, monumenti, politica.

Da quando il Ponte Monumentale di Ariccia è stato chiuso al traffico pesante, il 18 gennaio saranno quattro anni esatti (vedi anche QUI), gli automezzi superiori alle 3,5t e quindi anche gli autobus del COTRAL sono stai deviati dalla via Appia, di fronte al Commissariato di Polizia di Albano, verso Vallericcia, Ariccia,  in un percorso alternativo che parte dalla Via  Appia Antica passando fra monumenti millenari su strade che certamente non sono adatte ad accogliere un traffico pesante e intenso ma sono strade di campagna, con un asfalto inadeguato, male o per nulla illuminate e in grandissima parte senza marciapiedi.
Articolo (cliccare per ingrandire)
pubblicato su ECO 16 nell'aprile del 2012
Chi vive a Vallericcia, anche attraverso il Comitato di Vallericcia, ha più volte fatto presente all'amministrazione che si era creata una situazione di pericolo con il passaggio degli autobus per le sue strade: pericolo per le persone e per gli edifici con le vibrazioni che i mezzi provocano al loro passaggio, cosa di cui sono testimoni gli studenti del liceo Joyce e chi vive nelle case sullo "stradone" di Vallericcia.

Chi pensava che gli amministratori avrebbero fatto di tutto per trovare il modo di far restaurare il Ponte Monumemntale  e ripristinare velocemente una situazione accettabile si sbagliava. Le promesse elettorali del Sindaco Cianfanelli, "abbiamo chiesto 6 milioni di euro al Ministero dei Lavori Pubblici", parole per una folla accalorata (vedi QUI il filmato della Voce di Ariccia dal minuto 08.00), non si sono tramutate in fatti.  Il ponte è nelle stesse condizioni di quando è stato interdetto agli autobus. Ciò che di certo è cambiato è l'umore dei cittadini che sono costretti a prendere l'automobile per uscire da Ariccia o a inseguire i mezzi COTRAL nei loro scomodi percorsi.

Ed ora, a distanza di anni, le conseguenze di far passare gli autobus per strade inadeguate si stanno facendo vedere e a pagarne le spesa sembrerebbero essere i nostri meravigliosi monumenti. Le vibrazioni del automezzi potrebbero essere la causa della caduta, domenica scorsa, di alcune pesanti pietre, dal Mausoleo degli Orazi e Quriazi, uno dei luoghi simbolo dei Castelli Romani. Ad ipotizzare che la causa possano essere le vibrazioni non siamo noi, anche se ne siamo convinti, ma esponenti della politica e dell'amministrazione del Comune di Albano.

Ed il comune di Albano oggi ha diramato il seguente comunicato stampa: 

Comunicato stampa della città di Albano Laziale, 14 gennaio 2014
Nel corso della mattinata odierna è stato effettuato il terzo sopralluogo presso la tomba degli Orazi e Curiazi, alla presenza del Sindaco Marini, dell’Assessore Fiorani, dei tecnici del Comune, del Comandante dei Vigli Urbani e di un tecnico e del funzionario alla Soprintendenza ai Beni Archeologici, Dottoressa Giuseppina Ghini. Il funzionario della Soprintendenza ha confermato che da tempo il monumento è nella lista del Ministero dei Beni Culturali per azioni di intervento manutentivo straordinario.
“Ci è stata data ampia rassicurazione che vista la situazione, sarà inoltrata richiesta al Sopraintendente dei Beni Archeologici del Lazio per attribuire massima priorità all’intervento di ripristino in modo tale che possa avviarsi nel corso dell’anno” – dichiara l’Assessore Fiorani .
“Durante il sopralluogo si è riscontrato che una delle possibili cause di instabilità del monumento sia dovuta al passaggio di mezzi pesanti nella vicinissima via della Stella, che provocano vibrazioni amplificate dalla presenza di grotte e cavità sotterranee.
Al margine del sopralluogo il Comune ha disposto, nei confronti del Ministero e della Soprintendenza, un’ordinanza per l’urgente ripristino e messa in sicurezza del monumento. Inoltre verrà convocata una Conferenza dei Servizi tra Comune, Ministero dei Beni Cultura e Archeologici (MIBAC), Parco Regionale dei Castelli Romani, Regione Lazio e Cotral. Si dovrà trovare una soluzione al traffico pesante su quella strada, prevedere un primo intervento di  messa in sicurezza e un successivo intervento strutturale di ripristino del monumento.”
Continua Fiorani: “Concludo con la ovvia considerazione che le risorse a disposizione, non sono minimamente compatibili con l'emergenza monumentale che potrebbe essere risolta solo grazie ai finanziamenti che richiediamo da tempo. La situazione è difficile, non lo nascondiamo, ma quotidianamente cerchiamo di far fronte alle situazioni emergenziali e non, con i pochi mezzi a nostra disposizione.”
Nonostante il crollo, i mezzi Cotral passano ancora sull'Appia Antica a pochi metri
dal Mausoleo danneggiato


Il punto è che in Italia, e i Castelli non fanno eccezione, ci si muove soltanto se c'è il morto o, nel caso se crolla un monumento, cioè a danni avvenuti. Chi ci amministra, forse da troppo tempo, non è in grado di prevenire, in questo caso sicuramente non lo è stato.
Il nostro territorio, i nostri monumenti, vanno difesi dalle offese del tempo, dall'usura, dalla mano pesante dell'uomo ma anche dall'inerzia di una politica che,  a veder nostro, sarebbe da azzerare.


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