martedì 20 maggio 2014

Incidente di Via Perino

il M5S di Genzano un mese fa segnalò lo stato di dissesto. Il comune rimase sordo!

Da anni ci battiamo per la salvaguardia del nostro territorio e soprattutto del Lago di Nemi, segnalando costantemente degrado e incuria, abusi edilizi, discariche a cielo aperto, scarichi irregolari, dissesto stradale, presenza di eternit. 
Tutte le nostre iniziative sono documentate con video e foto che ogni volta inviamo all'amministrazione comunale affinché prenda provvedimenti, spesso senza ottenere risposta. 
A novembre 2012 pubblicavamo una serie di fotografie che mostravano il degrado di Via Perino (https://www.facebook.com/media/set/?set=a.394186903995031.92936.100002111731091) e sulla stessa, una volta tornati, ne denunciavamo con nostro comunicato del gennaio 2013, lo stato di abbandono persistente e la totale mancanza di controlli.
A questo comunicato se ne sono aggiunti tanti altri. Uno, quello intitolato “Non vedo, non sento, non parlo”, (http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/genzanodiroma/2013/12/non-vedo-non-sento-non-parlo-abusivismo-lago-di-nemi.html) addirittura ricevette attestati di indignazione da parte della classe dirigente di Genzano di Roma. 


A dicembre 2013 denunciammo alle autorità la presenza per l'ennesima volta di eternit e di uno scarico abusivo, mentre non più di un mese fa allertavano l’amministrazione comunale di Genzano e di Nemi per la presenza di situazioni di pericolo ( frane, alberi inclinati, ecc. ) proprio lungo Via Perino. INASCOLTATI !!!

Oltre ai rilievi fatti direttamente al Comune e quelli fatti a mezzo stampa, ci siamo mossi anche istituzionalmente con interrogazioni parlamentari e una mozione regionale (https://db.tt/bJJUyK2S). Tutte queste azioni hanno suscitato, oltre l'indignazione, un muro contro muro da parte dell'amministrazione che ha avuto come epilogo lo spiacevole incidente di domenica scorsa occorso a un ciclista sulla via in questione.
Un atteggiamento che ha portato alla sola rimozione dell'eternit fatta in maniera superficiale e poco ortodossa (non esiste sul sito del Comune alcuna traccia di assegnazione dei lavori di rimozione a ditta specializzata) e niente più. 
Il minimo indispensabile per mettere una bandierina politica. 
Peccato che, in una zona che dovrebbe essere pedonale ma rimane stranamente aperta alla circolazione, i vecchi rifiuti vengono sostituiti da nuovi sversamenti. 
Abbiamo quindi proposto di mettere sbarre all'inizio e alla fine di via Perino a nostre spese per evitare tali sversamenti abusivi. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il nulla assoluto.

Domenica scorsa poi l'incidente che è costato 40 giorni di ospedale ad un ciclista che ha sbattuto proprio su uno dei tronchi che avevamo segnalato in mezzo alla carreggiata. Allora a cosa è servito questo atteggiamento? Le nostre azioni sono volte alla salvaguardia del territorio, quella del governo cittadino a cosa invece? L'incidente poteva essere ben più grave e l'intervento dell'eliambulanza lasciava presagire danni ben peggiori. 
Dobbiamo arrivare a questo per essere ascoltati? 

Il rapporto con l'amministrazione di Genzano è diventato paradossale, ai limiti dell'assurdo. Un rifiuto all'ascolto dettato dalla paura di perdere consensi, per la sola volontà di mettere un cappello politico su tutto e di fronte a tutto, senza l'umiltà di dire di aver sbagliato. Diciamo questo con cognizione di causa. 
Solo due settimane fa, l'amministrazione ha inviato una richiesta di intervento per alcuni RSU delle scuole genzanesi alla nostra portavoce in Senato Elena Fattori che si è immediatamente attivata proponendo un'interrogazione parlamentare e indagando su cosa stesse facendo il Governo, emettendo poi un comunicato stampa dove si apprezzava la richiesta da parte del Comune. In tutta risposta non una parola da parte del Primo cittadino o di qualsiasi altro assessore preposto, ma anzi un comunicato stampa dove si ergevano a paladini della giustizia con una lettera aperta a Renzi che immaginiamo che seguito abbia avuto.

Ormai ci hanno abituato a questo scambio epistolare inutile ( ricordate Grasso prima, poi Alfano e in ultimo Renzi?) come anche a una chiusura immotivata e, oggi, diventata pericolosa. Mai l'assunzione di una responsabilità, come nel caso TARSU dove la colpa era interamente dell'azienda cui è stata data la concessione, o delle scuse ai cittadini come nel caso di una raccolta differenziata che parte oggi con tre anni di ritardo ma che diventerà un fiore all'occhiello. Un fiore appassito però.

MoVimento 5 Stelle – Genzano di Roma

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