
Non ho mai scritto articoli su
Mango, né sulla sua discografia, semplicemente perché ECO 16 è un giornale di
Roma e dei Castelli Romani, quindi cerco di parlare di artisti che in qualche
modo abbiano a che fare con il nostro territorio.
Di sicuro non mi giustifico, come
non ho mai fatto con nessuno quando parlavo delle mie preferenze musicali, sul
fatto che al tempo di “
Lei Verrà”, “Oro”, “Mediterrano” lo ascoltavo e lo
apprezzavo molto e cercavo di carpire la sua capacità di usare la voce in
maniera così variegata, tra falsetti e voce piena, il tutto sempre con uno
stile ben definito e una chiara personalità artistica. Il tutto mentre
ascoltavo anche i Led Zeppelin, i Pink Floyd, Simon and Garfunkel, i Genesis i
Dream Theater, Claudio Baglioni, Venditti, De Gregori, Ivan Graziani, i
Beatles, Neil Young, ma anche Rita Pavone, Mina, Giorgio Gaber, Nada e via così
potrei elencare nomi per altre dieci pagine.
Di lui mi è piaciuta la sua forte
personalità, portata avanti negli anni, sempre con forza e determinazione,
contro il tempo e la moda del momento, in una lunghissima carriera iniziata nel
lontano 1975. Di persone che sono sempre state se stesse per tutta la vita ce
ne sono poche, e ce ne vorrebbero sicuramente di più. Persone che seguono la
loro passione e non la vogliono trasformare in una macchina da grandi numeri.
Mi piacerebbe che fosse ricordato
per tutto questo e non per i video scioccanti che girano sui vari social e
giornali web, dove si vedono i suoi ultimi istanti di vita; eliminiamo questi
post e magari condividiamone altri che riguardano la sua storia musicale, così
che chi non lo conosce può apprezzarlo e chi lo conosce può ricordarlo.
Gianni Casciano