martedì 6 novembre 2012

La Musica con Casciano - FONDAZIONE MIA MARTINI


Domenica Bertè, in arte Mia Martini, è stata una delle più grandi interpreti della canzone italiana. Ha lasciato con ogni sua canzone, un solco indelebile nella storia della musica grazie anche alle tante collaborazioni artistiche: Ivano Fossati, Roberto Murolo, Claudio Baglioni, Lucio Battisti, Riccardo Cocciante, Francesco De Gregori, Bruno Lauzi, tanto per citarne alcune.
Una carriera lunghissima, nonostante Mia sia scomparsa all’età di 47 anni, nel 1995; una carriera però che è stata tortuosa e difficile, anche per le tante persone che hanno infangato in ogni modo, il suo modo d’essere artista e persona. Eppure oggi qualsiasi artista che ne parla e la ricorda sembra essere stato il suo migliore amico vomitando valanghe di parole di stima tanto da commuoversi mentre ne parla. Tanta ipocrisia!
Mimì Bertè, nonostante tutto, è stata l’interprete indimenticabile di tanti brani dedicati spesso alle donne, troppo spesso vittime di violenze fisiche e psicologiche: Piccolo uomo, Minuetto, E non finisce mica il cielo, Almeno tu nell’universo, La nevicata del ’56, Gli uomini non cambiano, Cu me e tante altre ancora.
Una voce eccezionale, sicuramente molto originale, graffiante, particolare. Ma quello che va sottolineato di Mia è il suo modo di interpretare. Con lei si capisce cosa significa cantare un testo, cosa significa entrare dentro le parole e riuscire a colpire nel profondo l’anima di chi ascolta.
Ebbene il 30 ottobre 2012 Leda Bertè, sorella maggiore di Mimì, ha dato notizia della Fondazione Mia Martini, a lei dedicata, con il patrocinio della Provincia di Roma: “Sono state dette e fatte tante cattiverie nei confronti di Mia. Molti sciacalli hanno speculato sul suo nome, infangando il suo modo di essere. A cominciare dalle case discografiche, che quando era in vita le inflissero penali salatissime solo perché lei non voleva seguire i loro percorsi commerciali, fino al Premio Mia Martini che fanno ogni anno a Bagnara Calabra, in cui arrivano a chiedere intorno ai 500 euro ai ragazzi che si iscrivono. Beh, voglio mettere fine a questa speculazione e ridare a Mia ciò che merita”.
Quindi una fondazione che si pone vari obiettivi: far conoscere Mia Martini artista e Mimì persona, attraverso un archivio, curato personalmente da Leda Bertè, di oggetti appartenuti all’artista: vestiti, libri, spartiti e appunti scritti di proprio pugno. Inoltre la fondazione si pone altri obiettivi molto nobili, ovvero il sostegno economico e psicologico alle donne vittime di soprusi e violenze, e per ultimo il voler dare una opportunità artistica a tutti quei giovani che vogliono esprimersi attraverso l’arte e la musica.
"Con questo progetto - ha detto Leda Bertè - si vuole accendere un cono di luce sulla figura di una delle più grandi artiste italiane di sempre, raccogliendo in un'unica struttura il lavoro, l'anima e la memoria di Mia Martini".

Gianni Casciano (gianni.casciano@gmail.com)

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