di
Francesca Senna
Cose
che nessuno sa è un grande romanzo d’amore, di vita e di morte. Si tratta di pagine colme di riflessioni profonde, di Sentimenti ed
Emozioni. Un racconto molto bello, ricco di
particolari, di personaggi e di insegnamenti sulla vita, che risulta uno strano
equilibrio tra ciò che ti viene tolto e ciò che ti viene dato. Geniale l’idea
dello scrittore di utilizzare l’Odissea
come metafora in questo racconto, anche se stavolta la storia è al contrario,
non è il fuggitivo che vuol tornare a casa, ma la figlia che vuole riportare a
casa il genitore.
Mentre
leggi il libro hai la sensazione di fare un viaggio dentro al tuo cuore
riscoprendo nostalgie e gioie del passato. Ci sono delle frasi bellissime da
scriversi su un foglio ed imparare a memoria.
E'
un libro pieno di verità sulle persone, perché le persone sono fatte di luci e
ombre e finché non conosci le ombra non sai nulla di quelle persone. E' un
libro pieno di amore, perché - insegna che - ci vogliono 4 abbracci al giorno per sopravvivere, 8 per vivere e 12
per crescere.
E'
un libro sui segnali del corpo e degli occhi, poichè quando le pupille si allargano vuol dire che gli occhi hanno fame.
E' un libro sul dolore perché fa capire che
chi conosce il dolore ne riproduce l'eco per tutta la vita, come le conchiglie
fanno con il mare.
I
temi trattati sono sicuramente impegnativi e richiedono tempo per essere
elaborati. L’autore vi contrappone una scrittura semplice e molto poetica, uno
stile che fluttua come le onde del mare in modo da permetterti di andare in
fondo a te stesso e porti delle domande.
È
un libro molto scorrevole e la scrittura ha uno stile pieno, colorato, gonfio
di immagini e di emozioni. Anche le descrizioni dei luoghi sono ben costruite. Sembra
di essere fisicamente presente nei luoghi descritti, di poter toccare le cose,
di sentire gli odori. In aggiunta l’uso della lingua siciliana è qualcosa di
veramente bello e ci riporta con la musicalità delle parole ad un tempo remoto.
Vi
troviamo una splendida caratterizzazione dei personaggi, maggiori e minori: il
professore divoratore di libri, l'amica Marta piena di gioia di vivere, la
nonna Teresa, un concentrato siciliano di saggezza, tutti importanti e determinanti,
caratterizzati da una profonda e ricca interiorità e
tutti collegati tra loro da una fitta rete
di pensieri.
La
protagonista è la quattordicenne Margherita, di cui è ben tratteggiato il
taglio psicologico; la perla dell'intera storia, possiede la bellezza delle cose fragili,
l'ingenua maturità dell'adolescenza, emotiva e irresponsabile.
Non
di minor importanza la figura di nonna Teresa, che ha sempre una buona parola
per tutti - anche per chi non sembra in apparenza meritarne - e che ogni tanto
rilascia qualche sentenza su qualsiasi campo, attraverso l’essenziale presenza
di proverbi e paragoni culinari, ricchi di quella dolcezza caratteristica delle
sole nonne.
Con
questo romanzo D’Avenia ci vuole trasmettere la sua idea di vita che è così
bella al punto che da spingerci ad amarla di più. E lo fa in modo esemplare.