martedì 9 aprile 2013

UN NO IMPORTANTE CONTRO L'INCENERITORE



Il 29 Marzo scorso pubblicavamo la notizia che il Tar aveva rigettato il ricorso del Comune di Albano contro l'inceneritore di Roncigliano (vedi QUI). Il Tar del Lazio, in sostanza, non aveva concesso la sospensiva del cronoprogramma relativo alla costruzione dell'inceneritore dei Castelli Romani. In pratica la costruzione dell'impianto sarebbe potuta iniziare il qualsiasi momento.

Oggi il Consiglio di Stato ha di fatto ribaltato la situazione sostenendo che, finché non ci sarà certezza sul fatto che la realizzazione dell'impianto non comporti alcun rischio, tutto rimarrà in fase di stallo. In sostanza il cronoprogramma che lo stesso avvocato Cerroni chiedeva è per il momento sospeso.
Davvero una notizia splendida per tutte le persone che amano il territorio dei Castelli ed in particolare per tutti coloro che che lottano per una diversa e più sostenibile gestione dei rifiuti, contro l'obsoleta logica dell'incenerimento e del sotterramento della “monnezza”.
Una grande soddisfazione per tutte le persone che ancora una volta, sabato scorso, sono scese in piazza a gridare il loro NO all'inceneritore dei Castelli.
ECO 16
Di seguito il comunicato stampa del Comune di Albano Laziale

Comunicato stampa Città di Albano Laziale, 9 aprile 2013 n.2

Albano Laziale, Inceneritore: dal Consiglio di Stato un nuovo stop ai lavori. Accolta la richiesta di sospensiva del Comune.
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di sospensiva del Comune di Albano Laziale sulla recente approvazione di un nuovo cronoprogramma da parte della Regione Lazio per la costruzione dell’inceneritore di Roncigliano. Dopo la sentenza avversa del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, nel primo pomeriggio il Consiglio di Stato ha reso pubblica l’ordinanza con cui blocca nuovamente l’avvio del cantiere, accogliendo l’istanza presentata dal Comune di Albano Laziale.
Il Consiglio di Stato motiva in modo preciso: «il Comune appellante ha evidenziato che la richiesta di tutela cautelare è tesa ad evitare l’aggravamento dell’inquinamento dell’aria su cui sorgerà l’inceneritore, anche se non è ancora in esercizio, perché i lavori relativi dovrebbero iniziare a giorni interferendo con le attività di caratterizzazione del territorio e di bonifica sollecitate dalla Regione». «Detto Ente – si legge nel Decreto – ha aggiunto che l’interesse alla realizzazione dell’impianto è recessivo a quello della tutela del territorio e della salute dei cittadini in virtù del principio di precauzione e rispetto all’interesse a non avviare inutilmente i lavori». E ancora: «Appare preminente, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, quello dell’Ente locale ad evitare l’apertura di cantieri che potrebbero rivelarsi dannosi per l’integrità del territorio».
«Il Consiglio di Stato – dichiara il Sindaco Nicola Marini – accoglie di fatto le nostre ragioni, quelle che da tempo, con tenacia e fermezza, portiamo avanti: un territorio già così sofferente in termini igienico-sanitari e ambientali non può sostenere la presenza di questo impianto. Anche il Consiglio di Stato mette in luce le contraddizioni con cui ha agito la Regione Lazio, e che il nostro Comune ha legittimamente evidenziato. La Regione da una parte firma un nuovo cronoprogramma e dall’altra chiede a Pontina Ambiente una caratterizzazione dell’area, che poi il Comune dovrà valutare in sede di conferenza di servizi, tra l’altro già convocata dalla nostra Amministrazione. Siamo ovviamente molto soddisfatti di questa pronuncia, ma la nostra azione di certo non si ferma e continueremo ad opporci alla costruzione dell’inceneritore con atti concreti, amministrativi, legali e politici. Le nostre ragioni evidentemente valgono».
La discussione in Camera di Consiglio è fissata per il 7 maggio prossimo.

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