Sul
Corriere della Sera, nel girono del lancio della nuova edizione, e non penso che sia un caso, il direttore
Ferruccio De Bortoli lancia un duro attacco al Presidente del Consiglio Renzi.
Già l’incipit dice molto:
Devo essere sincero: Renzi non
mi convince.
Ma è
nell’ultimo capoverso che si trovano le parole più dure:
L’oratoria
del premier è straordinaria, nondimeno il fascino che emana stinge facilmente
nel fastidio se la comunicazione, pur brillante, è fine a se stessa. Il
marketing della politica se è sostanza è utile, se è solo cosmesi è dannoso. In
Europa, meno inclini di noi a scambiare la simpatia e la parlantina per
strumenti di governo, se ne sono già accorti. Le controfigure renziane
abbondano anche nella nuova segreteria del Pd, quasi un partito personale,
simile a quello del suo antico rivale, l’ex Cavaliere. E qui sorge
l’interrogativo più spinoso. Il patto del Nazareno finirà per eleggere anche il
nuovo presidente della Repubblica, forse a inizio 2015. Sarebbe opportuno
conoscerne tutti i reali contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda
anche la Rai?) e, non ultimo, dallo stantio odore di massoneria. L’oratoria del
premier è straordinaria, nondimeno il fascino che emana stinge facilmente nel
fastidio se la comunicazione, pur brillante, è fine a se stessa. Il marketing
della politica se è sostanza è utile, se è solo cosmesi è dannoso. In Europa,
meno inclini di noi a scambiare la simpatia e la parlantina per strumenti di
governo, se ne sono già accorti. Le controfigure renziane abbondano anche nella
nuova segreteria del Pd, quasi un partito personale, simile a quello del suo
antico rivale, l’ex Cavaliere. E qui sorge l’interrogativo più spinoso. Il
patto del Nazareno finirà per eleggere anche il nuovo presidente della
Repubblica, forse a inizio 2015. Sarebbe opportuno conoscerne tutti i reali
contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda anche la Rai?) e, non ultimo,
dallo stantio odore di massoneria.
Ora la
parola passa a Renzi. Alcuni pensano che si affiderà a Twitter per rispondere
al direttore del più importante giornale italiano. Staremo a vedere.
Nel
frattempo l’Italia continua a soffrire la crisi, e migliaia di imprese dichiarano fallimento
(vedi QUI) e i lavoratori rischiano di perdere parte dei loro diritti.