mercoledì 18 novembre 2015

Un Libro per caso -Zoran Živković "Sei Biblioteche" (Tea).

di Francesca Senna

Un romanzo "fantastico" nel senso che lo si potrebbe inserire in quella letteratura "fantastica" dove il soprannaturale e l’incomprensibile entrano pesantemente nella realtà di tutti i giorni; il modo quasi naturale del succedersi di avvenimenti straordinari in un contesto di ordinaria quotidianità. Mi ha fatto venire in mente Gogol per questo suo modo di narrare gli eventi.
Si tratta di 6 racconti surreali, fantastici, talvolta inquietanti sulle biblioteche, ma in particolare sul potere del libro. Ne emergono le manie, le curiosità, le debolezze, i capricci, le bizzarrie e gli aspetti morbosi da cui trae linfa la passione per la lettura: il testo assomiglia molto ad un viaggio al confine tra l’amore e la sana follia che avvolge e conquista lo spirito di chi adora il mondo dei libri.
Abbiamo quindi: un lettore accanito che si ritrova l’appartamento zeppo di volumi tutti dallo stesso titolo, fino al punto di esserne sommerso. Uno scrittore che scopre un sito internet dove sono raccolti libri che ancora non ha scritto. Un altro lettore che si ritrova quasi prigioniero in una biblioteca aperta anche la notte, dove sono catalogate le biografie di tutti gli esseri umani, dalle origini del mondo fino a quell’istante. In un altro racconto, la lettura che in vita è un piacere, nell’al di là può diventare addirittura una pena per i peccatori. Su una bancarella di Parigi, è possibile acquistare un volume che contiene la biblioteca più piccola del mondo. Infine, può capitare di trovare inspiegabilmente nella propria libreria un tascabile mai visto fino a quel momento, e che niente ha a che fare con i nostri interessi. Dopo aver trovato il coraggio di gettarlo nell’immondizia - perché buttare un libro può essere considerato quasi un sacrilegio - il protagonista dell’ultimo racconto si accorge che il tascabile indesiderato riappare di nuovo tra gli scaffali della sua biblioteca. Un libro vivente, ostinato a non voler sparire.
L’autore descrive sei biblioteche atipiche, mentre i racconti proiettano il lettore in queste situazioni assurde ma al tempo stesso simpatiche e che pongono comunque al centro di tutto il libro, che diventa una sorta di terapia e redenzione, come qualcosa di magico che ci può essere di aiuto per eliminare l’ignoranza che è vista come uno dei mali maggiori dell’umanità.

Una lettura piacevole, semplice ma mai banale. E un finale che non poteva non essere, per coerenza a tutto il resto, atipico e che sembra esprimere ciò che ognuno di noi prova leggendo questo breve romanzo.

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