di Francesca Senna
Selinunte è un piccolo paesino dove
tutti si conoscono; così, quando un giorno arriva il nuovo libraio, tutti lo
guardano con diffidenza, con sospetto.
Egli è uno sconosciuto, non fa parte
della comunità e pertanto deve essere isolato.
Per giunta il nuovo libraio non
vende, come ci si aspetterebbe che facesse, i libri, ma la sera si siede nel
suo negozio e li legge ad alta voce a tutti quelli che vogliono ascoltarlo.
Ovviamente nessuno è interessato,
sembra solo la stramberia messa in atto da uno sconosciuto.
In realtà non è proprio così!
Infatti, nascosto dietro una pila di libri, c’è un piccolo ascoltatore che è
riuscito a eludere la sorveglianza dei genitori e che ogni sera non perde una
lettura del libraio.
Ma un giorno scoppia un incendio, il
negozio è distrutto, i libri bruciacchiati svolazzano nell’aria e il libraio
sparisce nel nulla. E con lui anche le parole.
Ed è necessario inventare un nuovo
codice e rivoluzionare la vita dei cittadini di Selinunte….
Una fiaba dolce amara
sull'amore per le parole - per il mondo che ognuna di esse racchiude - e sulla
loro vitale importanza, come mezzo di comunicazione e di socializzazione.
Come spesso accade, solo
quando si perde qualcosa se ne comprende il valore, e ci si strugge per ciò che
non si ha più.
E’ il Vecchioni saggio ed
erudito, che affronta il tema della comprensione di ciò che le parole possono
trasmetterci, che pone l’accento sull’importanza dei libri e delle parole, alla
ricerca di un senso che forse non c'è, alla ricerca della bellezza delle parole,
della sensibilità, della cultura come salvezza e speranza.