Claudio è un ragazzo che ama la sua meravigliosa città, Roma, e vuole viverla come qualsiasi altra persona, poterla girare e attraversare come ogni cittadino ha il diritto di fare. Claudio è costretto su una sedia a rotelle e questo, come ci racconta nella lettera che pubblichiamo, lo mette di fronte a ostacoli che forse, a chi cammina distratto, prendono autobus e metropolitane, paiono piccole cose, ma che in realtà hanno un nome ben preciso: barriere architettoniche.
Una città moderna di queste barriere non dovrebbe averne: dovrebbe essere alla portata di tutti. Purtroppo non è sempre così. Leggiamo la sua storia.
DI CLAUDIO PALMULLI
Claudio Palmulli, autore di questa bella lettera con l'amico Simone Carabella |
Come tutte le grandi capitali, Roma presenta
un’infinità di luoghi meravigliosi, ed è meta di milioni di
turisti che costantemente vengono a visitarla. Nonostante le sue
bellezze secolari, però, presenta una forte carenza nello sviluppo
e nell’efficienza dei servizi. Capisco che non è semplice
amministrare una città come Roma, soprattutto in seguito ai gravi
disagi economici in cui versa. Tutto questo, però, si ripercuote
sulla popolazione che ogni giorno per attraversala impiega ore a
raggiungere le diverse destinazioni a causa dell'inefficienza del
trasporto pubblico e dei servizi connessi. Non so bene quali siano i
motivi di fondo, ma quello che è certo, è che i disagi provocati
dalla scarsa manutenzione dei servizi pubblici crea profondi disagi
a turisti e cittadini. E non ci fa fare una bella
figura.
Immaginate ora come un semplice disagio per una persona qualunque, in
piena salute e forza fisica, può essere invece vissuto da una
persona con una disabilita come me. Quello che mi ha spinto a
scrivere questa lettera, è l’agonia che ho dovuto sopportare
pochi giorni fa per attraversare il centro storico romano su una
sedia a rotelle. In pieno centro storico! E vorrei anche specificare
che per fortuna non mi trovavo da solo, ma accompagnato da alcuni
colleghi che si erano presi la briga di aiutarmi e che hanno
sopportato il mio stesso malessere. Il percorso che avremmo dovuto
affrontare in breve tempo si è rivelato pieno di ostacoli e i pochi
servizi funzionanti erano in pessime condizioni igienico sanitarie.
Dovevamo recarci da piazza della Repubblica alla Stazione Termini,
passando per la metropolitana B, precisamente dalla fermata
Colosseo. Lì, davanti al monumento simbolo della città di Roma, in
quella che dovrebbe essere una delle stazioni più curate della
città, ci siamo al contrario trovati davanti ad una brutta
sorpresa. A quanto pare i disabili non sono “abilitati” a
prendere la metropolitana al Colosseo! Dico questo perché
diversamente dalle aspettative, non c’era un ascensore che io
potessi prendere per raggiungere il binario della metro. C’era
soltanto un montacarichi malfunzionante e ho dovuto sopportare di
usufruirne. Quando preciso che era malfunzionante, intendo che
abbiamo impiegato ben 45 minuti per raggiungere il binario! Per chi
conosce quella fermata e la attraversa ogni giorno, credo sia
abbastanza chiaro quanto assurda ed ingiusta fosse la mia sofferenza. Ma
non è finita qui. Una volta arrivati alla stazione Termini, saremmo
dovuti salire in superficie per raggiungere il parcheggio. Semplice
no? Basta prendere un ascensore. Peccato che dei due ascensori
presenti, nemmeno un era funzionate. Questo ci ha costretto a
perderci nel labirinto della nuova e ultra moderna stazione per
trovarne un altro. Dopo un’ardua ricerca, siamo riusciti a trovare
un ascensore che per fortuna funzionava ma.... all’interno siamo stati accolti da un forte fetore di urine e
tanto per gradire c’erano anche degli escrementi. Non riesco a
capacitarmi di come sia possibile che una città che gode di un enorme
prestigio a livello internazionale possa permettersi di versar in
simili condizioni. Si parla tanto di pari opportunità per
tutti e per tutte, ma a quanto pare, se sei diversamente abile certi
argomenti non ti riguardano. So di non essere l’unico in queste
condizioni e penso a tutti quelli che come me devono affrontare
quotidianamente lunghe giornate di stenti, che non fanno altro che
aggravare emotivamente la nostra situazione. Eppure conosco la mia
città, la vivo e so che esistono persone meravigliose che ogni
giorno lottano affinché questa diventi un posto a misura di tutti, aldilà
delle singole specificità. A Roma ogni giorno vengono organizzate
iniziative di solidarietà e raccolte fondi. So perfettamente che ci
sono donne e uomini che desiderano cambiare la città e migliorarla. Da
gennaio a dicembre girando per Roma potete incontrare queste persone
ed imparare ad ammirarle. Loro mettono a disposizione le proprie
abilità e talenti per sostenere chi è dotato di abilità diverse.
Mi viene in mente Mister Ok, che ogni Capodanno salta giù dal Ponte
Cavour e con quel tuffo, che, oltre ad offrire uno spettacolo
meraviglioso agli occhi ammiranti che vengono lì appositamente per
vederlo (potete visitare il sito www.misterokroma.it), porta con se nelle gelide acque del Tevere un messaggio: quello di una capitale più bella anche da questo punto di
vista. La sensibilità di queste persone dovrebbe essere d’esempio
a coloro che indirettamente godono delle loro performances e che
dovrebbero avere il riguardo di ricambiare il loro impegno
sostenendo le battaglie che portano avanti e prendendosi cura di
coloro che questa città così bella, ma così difficile da
attraversare su una sedia a rotelle, la vivono.
Claudio Palmulli