Non sempre le scelte
sono semplici. Emilio Tomasi e Paolo Ermini, dopo anni di governo con
l’amministrazione Cianfanelli, hanno deciso di lasciare e uscire da una
situazione che era diventata piano piano sempre più insostenibile. Hanno fatto
questo passo nella piena consapevolezza che sarebbero diventati immediatamente bersaglio, da un lato per i “vecchi alleati” e dall’altro per i “vecchi
avversari” politici. Una scelta coraggiosa la loro, difficile e disinteressata,
dettata dai continui conflitti che maturavano all’interno di una coalizione
dove era sempre più arduo far valere le proprie opinioni e i propri
pensieri e dove si era perso il genuino rapporto con i cittadini.
Nel
corso di questi ultimi giorni sono stati pubblicati da parte di Ermini e Tomasi
alcuni importanti manifesti che spigano la loro scelta. Al fine di riuscire a
comprendere meglio la loro uscita dalla maggioranza, cosa che ha fatto “cadere” il sindaco, pubblichiamo in una
unica soluzione, il testo dei due manifesti che ci sembrano i più importanti:
“LE MANI SULLA CITTÀ” prima e seconda parte. Descrivono in modo lucido le mosse
della vecchia maggioranza nel curare, senza troppi scrupoli, interessi e affari
in cui il cemento ha un ruolo fondamentale e viene prima del rispetto di norme
e cittadini.
LE
MANI SULLA CITTÀ
Sui falsi della coalizione
guidata da Serra Bellini che parla per conto di Emilio Cianfanelli: punto per
punto
NOCCHIENTI (impatto di 90.000 mc)
Confessano che la Società Silvia
è rimasta totalmente inadempiente, ma non dicono che tale inadempimento ha
comportato la decadenza dei titoli e quindi della stessa convenzione.
Dichiarano che la nuova
convenzione ci ha permesso di uscire dai contenziosi legali, ma non dicono che
il Comune aveva già vinto tutti i contenziosi in essere.
Affermano che la legge Letta ha
prorogato le convenzioni vigenti (solo per tre anni), ma non dicono che la
NUOVA CONVENZIONE ha una durata di cinque anni rinnovabile per altri tre.
La verità è che con due delibere
successive dapprima è stata dichiarata l’insussistenza dell’interesse pubblico
alla realizzazione della vecchia convenzione e l’inadempimento di Silvia
Immobiliare e poi, anziché opporsi al patto territoriale per questi motivi, è
stata approvata una convenzione nuova, sia per contenuti che per durata (8 anni
totali).
Lamentano che un consigliere di
opposizione (parente di un socio di Silvia) nonostante la sottoscrizione della
nuova convenzione abbia determinato lo scioglimento del consiglio comunale.
Perché si meravigliano? pensavano di aver comprato il suo consenso?
Per la cronaca. Emilio Tomasi e
Paolo Ermini non erano presenti alla seduta consiliare che ha approvato la
nuova convenzione
SUPERMERCATO A MONTE GENTILE
Tenendo allo scuro i consiglieri
di maggioranza l’assessore all’urbanistica e Cianfanelli hanno dato seguito al
desiderio di un imprenditore di realizzare un supermercato in zona boscata
facendo atterrare su un lotto a servizi sportivi cubature provenienti da lotti
con destinazione a parco pubblico, ciò contro la vigente normativa urbanistica
e la stessa convenzione di monte gentile. Rispondono alle nostre accuse
ammettendo l’esistenza del patto scellerato ma affermano che si farà: “...se
l’Ufficio tecnico, la Soprintendenza, la Provincia e la Regione lo
consentiranno..”.
E’ ridicolo! Dicano intanto loro
che ne pensano!!! Vogliono o no un supermercato con annessi parcheggi al posto
di un bosco ed al quale tutti i cittadini dovranno recarsi con la propria
autovettura?
LABORATORIO INDUSTRIALE IN VIA
DELLE GROTTE
Vale quanto detto sopra.
L’imprenditore non ha colpa e ha la nostra comprensione. Ma anche in questo
caso il presunto diritto del cittadino ariccino confligge con gli strumenti
urbanistici e necessiterebbe di una variante al PRG.
A questo comitato d’affari Noi
preferiamo informazione, trasparenza e regole valide per tutti
FONTANA DI PAPA (impatto
cementizio per oltre 70000 mc)
Abbiamo aderito al programma del
2011 che prevedeva la riqualificazione urbana di Fontana di Papa, ovvero la
delocalizzazione dell’imponente fronte delle attività produttive a ridosso
della via Nettunense, la realizzazione di una piazza, di una sala teatrale e di
alcuni servizi. Invece nel 2015 ci siamo visti costretti a respingere in
Consiglio Comunale il tentativo del Sindaco di ottenere una delega in bianco
per negoziare la trasformazione della Cantina Sociale in cubature residenziali
da ricollocare sul mercato. La proposta di delibera pasticciata, non
rappresenta alcun interesse pubblico, alcun piano industriale del privato
promotore! I verbali della seduta del consiglio comunale testimoniano
l’avventurismo ingordo e tradiscono il mal celato interesse di lucro.
ACE
La proposta di affidare all’ATER
la struttura di 12 villette e 2 palazzine era illegale. Nel 2003 l’area è
stata percorsa dal fuoco. La legge vieta per 15 anni (cioè fino al 2018)
qualsiasi tentativo di variare la destinazione urbanistica dell’area (agricola
speciale). Il TAR e il Consiglio di Stato nelle sentenze su ACE hanno affermato
che il patto territoriale del 2005 non ha alcun effetto giuridico ed hanno
confermato che per 15 anni è impossibile qualsiasi cambio di destinazione.
Il rispetto della legalità non
è un optional ma un obbligo inderogabile!
Perché si voleva violare la
legalità: per affidare incarichi progettuali? Per consegnare villette alle
giovani coppie (del solito cerchio magico?); per promettere case popolari? La
supponenza e l’ignoranza delle norme di legge del Sindaco hanno esposto il
bilancio comunale al rischio di un rilevante debito.
COOPERATIVA RINASCIATA 72
GINESTRETO
La “CIANFANELLATA”: ovvero l’arte
di ingannare i cittadini per finalità elettorali…
Questa la deliberazione n.8
dell’11.2.2016 del Consiglio Comunale (che tutti i cittadini possono esaminare
sul sito internet del Comune) “il Consiglio Comunale ... delibera ... di
recepire in toto quanto già deliberato con la delibera di Consiglio Comunale
n.148 del 06.10.1997 e contestuale dichiarazione di non avere nulla a
pretendere; per gli effetti prendere atto che il costo definitivo per la
trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà della
Cooperativa Rinascita 72 viene individuato in €.7.352,54 ... al lordo delle
detrazioni del 45% da applicare allo stesso ...” Il testo della deliberazione
conferma totalmente le nostre tesi:
1) Se con la delibera si è
inteso cedere il diritto di proprietà senza nulla in cambio, ci troveremmo di
fronte ad una delibera inefficace, alla stregua di quella del 1997 citata, o,
peggio, ad un danno erariale di ca.300.000,00 euro, in quanto al Consiglio
Comunale non è consentito donare la proprietà dei suoli.
2) se invece, come appare dal
dato testuale, si è voluto applicare il corrispettivo di €.7.352,54
ad appartamento, comunicando loro l’atto di liberalità, si sono presi in giro i
titolari del diritto di superficie della Cooperativa Rinascita 72 Ginestreto,
mentre si sarebbero potute riconoscere in compensazione, come da noi proposto,
le spese sostenute dalla Cooperativa per il riscatto dell’Area.