La Giunta Regionale ha approvato a metà marzo scorso
il Piano Paesistico Regionale che adesso dovrà passare l’esame del voto in
Regione.
Secondo i paladini dell’ambiente, Zingaretti e
Civita, il nuovo PTPR servirà per superare la frammentazione delle regole e
arrivare ad un sistema più chiaro di norme, avere una burocrazia più leggera e strumenti
agili per la valorizzazione del paesaggio e il contrasto alle azioni abusive. Sarà
vero?
Di questa vicenda si sta parlando davvero ben poco.
Tutti presi, in parte giustamente, dalle prossime elezioni e dal prossimo
referendum sui pozzi petroliferi in mare, si sta trascurando quest’argomento
che potrebbe portare, una volta attuato, a reali stravolgimenti nelle politiche urbanistiche e di salvaguardia reale del territorio stesso. Infatti le
previsioni del Ptpr sono direttamente efficaci e prevalenti rispetto a tutti
gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale. Ma il cammino del
PTPR è stato lungo ed è durato anni ed anni durante i quali sono state oltre
22mila le osservazioni presentate da Comuni, Enti, Associazioni e privati. Cosa
sappiamo di tutte queste osservazioni, di tutte queste richieste? Sono davvero
tutte a fin di bene o alcune potrebbero incidere maledettamente male sull’ambiente?
La cosa ci riguarda molto da vicino visto che i
Castelli Romani sono particolarmente interessati dal PTPR. Moltissime richieste
di modifica al piano nacquero nel pre-adozione circa 10 anni fa. Oggi che si
parla di approvazione quelle modifiche potrebbero diventare realtà. Si parla di
Roncigliano, Marino 2, i Pratoni del Vivaro, i Piani di Zona del Comune di Roma
e tanto altro ancora, anche nel comune di Ariccia. Per alcune di queste
richieste ci fu il diniego a suo tempo ma per altri non è dato saperlo. E così siamo ora in in un limbo dove poco si
conosce di quello che potrebbe essere il reale futuro di salvaguardia del
territorio della nostra regione e dei Castelli Romani in particolare. Quanto nuovo
cemento, quante impiantistiche saranno avallate?
Eppure proprio ai Castelli ci sono tanti che si
dicono ambientalisti e che oggi siedono su scranni importanti dai quali è più
agevole avere accesso ad informazioni altrimenti difficili da ottenere. Ci sono
persone che vantano la vicinanza con consiglieri, assessori, deputati e
senatori: si spingano questi a fare chiarezza su un tema così importante e
attuale. Si muovano i movimenti e le associazioni ambientaliste, quelle che
fanno del territorio la propria bandiera, prima che sia troppo tardi.
F.A.