In occasione della Giornata mondiale
dell'acqua, istituita dall'ONU e celebrata ogni anno il 22 marzo, l'Istat
fornisce un quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse
idriche.
Ma quanta acqua viene persa, fra guasti e inefficienze dei nostri
acquedotti, invece di arrivare dove serve?
Scrive l’Istat che il confronto tra i
volumi di acqua immessa ed erogata consente di valutare le perdite idriche di
rete che, ancora nel 2015, rappresentano un’importante criticità da affrontare
per gli enti gestori del servizio idrico.
una delle tante perdite d'acqua ai Castelli Romani
e documentate negli anni su ECO16
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Le
perdite idriche totali percentuali, aliquota dell’acqua immessa che non arriva
agli utenti finali, si attestano al 41,4% a livello nazionale, pari a 3,45
miliardi di metri cubi nel 2015.
Nel dettaglio le perdite idriche reali,
dovute a corrosione o deterioramento delle tubazioni, rotture nelle tubazioni o
giunzioni difettose e inefficienze, risultano pari al 38,3%; mentre le perdite
idriche apparenti, riconducibili a consumi non autorizzati ed errori di misura,
sono il 3,1% dell’acqua immessa in rete.
Il 7,5% dei comuni in cui è presente
il servizio di distribuzione ha perdite idriche totali molto alte, maggiori del
70%. Tra questi compare anche un comune capoluogo di provincia: Frosinone
(75,4%). Le regioni con la quota più elevata di comuni con perdite superiori
al 70% sono, nell’ordine, Lazio (30,2%), Friuli-Venezia Giulia (28,0%) e
Basilicata (21,4%).
Purtroppo anche nel nostro territorio
dei Castelli Romani le perdite idriche dovute a guasti dell’acquedotto, con
fuoriuscita di acqua direttamente sul suolo stradale o dispersione nascosta nel
sottosuolo, sono enormi e all’ordine del giorno. Basta fare una passeggiata per
incappare in qualche perdita più o meno grande. È una vergogna indegna di un
paese civile.
Nelle immagini sotto la cartina e la classifica degli sprechi