Francesca
Monosilio e Maurizio Ghignati sono entrambi candidati con Patto Sociale a
sostegno di Roberto Di Felice sindaco per le prossime elezioni amministrative
di Ariccia del 5 giugno.
Francesca
Monosilio è laureata in Scienze dell'Educazione e della Formazione presso la
Sapienza, impegnata nel sociale, collabora principalmente con scuole e istituti
di istruzione. Maurizio Ghignati è uno dei commercianti storici di Ariccia dove
possiede una frutteria, proprio di fronte al palazzo del comune, sul Corso
Garibaldi.
Quant'è importante per voi essere in
una coalizione composta da sole liste civiche a sostegno di Roberto Di Felice?
Francesca Monosilio: Ho scelto il progetto di Roberto proprio perché
fondato su una concezione politica che non vuole imposizioni partitiche esterne
che si sovrappongano in maniera coercitiva alle reali esigenze territoriali.
Siamo tutti più o meno consapevoli che le antiche ideologie legate alle
tendenze partitiche, ormai sono diventate solo uno strumento attraverso il
quale i partiti attuali cercano di attrarre consensi. Ariccia ha bisogno dell'
"Uomo" e Roberto Di Felice, supportato e dalle persone che credono
con altrettanta tenacia in questo progetto, sarà in grado di restituire nuova
luce al Paese. Onestà e competenza, di questo abbiamo bisogno.
Maurizio Ghignati: I partiti hanno fallito, non solo ad Ariccia ma in
tutta Italia. Essere una coalizione di sole liste civiche ci permetterà di
amministrare senza che nessuno, dall'alto, ci imponga come governare il nostro
Paese. Ariccia deve rimanere degli ariccini e non dei politici di palazzo.
Credo nella forza ricostruttrice della nostra coalizione di liste civiche che
persegue un obiettivo unico, per il quale mi sto impegnando da dieci anni
insieme a Roberto.
Secondo il vostro punto di vista in cos’è
stata particolarmente carente la vecchia amministrazione nel governo della
città?
Maurizio Ghignati: Sarebbe più semplice elencare gli aspetti dove non è
stata carente. L'intero Paese versa nel degrado, ormai non è rimasto più niente:
giovani fuggono nelle zone limitrofe, niente più servizi e abbiamo una
percentuale di tassazione insostenibile, forse la più alta d'Italia. Ariccia non
può andare avanti cosi, abbiamo
bisogno di una nuova classe dirigente con idee per a
ripresa della città.
Francesca Monosilio: la carenza maggiore è sicuramente riconducibile alla
disattenzione perpetrata incessantemente nei confronti delle necessità
quotidiane e specifiche dei cittadini. Ciò di cui gli ariccini hanno bisogno è,
in primo luogo, tornare ad avere fiducia nei confronti di chi si assume la
responsabilità di governare il Paese. Ariccia vuole strade percorribili in
sicurezza e il decoro urbano degno della sua storia; ha bisogno che l'economia
torni ad essere fluida e che si fondi sulle tradizioni che la caratterizzano.
Il Paese ha bisogno di progetti contestualizzati che mirino a risolvere le
problematiche specifiche di ogni zona.
Parlando con i cittadini quali sono le
domande e le richieste che vi rivolgono più frequentemente?
Sinceramente?
Più che domande, abbiamo ascoltato una serie infinita di lamentele. I cittadini
denunciano l'abbandono in cui Ariccia ristagna ormai da troppi anni,
evidenziando le profonde mancanze e la palese inefficienza della passata
amministrazione. Ciò che ci motiva e ci entusiasma rispetto al lavoro
che stiamo svolgendo e è scoprire,
tuttavia, la fiducia che molti ancora ripongono nel cambiamento. In questi giorni
si respira aria nuova, la voglia
di trasformazione e di ricostruzione. I cittadini chiedono la diminuzione delle
imposte, una ripartenza economica crescente, sostegno e sussidi sociali
adeguati, riqualificazione della rete viaria e, soprattutto, che le opportunità
di lavoro siano prima di tutto contemplate per gli ariccini. Tutto questo è
realizzabile solamente attraverso un rapporto di trasparenza e partecipazione.
È indispensabile che il territorio sia valorizzato e tutelato attraverso
strategie generali, settoriali e paesaggistiche realmente necessarie, poiché le
risorse economiche devono essere investite al fine di realizzare opere
funzionali alle esigenze cittadine. Ogni richiesta trova risposta all'interno
del nostro programma elettorale, realizzabile e sostenibile, poiché lo stesso è
stato stilato solo dopo un lungo e sincero confronto da parte nostra con la
popolazione. Efficienza dei servizi, diminuzione delle imposte, vivibilità,
centri sportivi e ricreativi, ripresa economica, lavoro e vera relazione con i
cittadini, questi sono i nostri obiettivi.
Se dovessi essere eletta consigliere,
Francesca, quali sarebbero le tue priorità per la città e per il tessuto sociale
di questa?
L'argomento
è decisamente ampio ma cercherò di toccare brevemente i punti salienti.
Purtroppo, è evidente come uno dei problemi
attuali più importanti sia il progressivo impoverimento delle famiglie. A dover
fronteggiare difficoltà economiche quotidiane, sono soprattutto le famiglie
numerose, i disoccupati e ragazze madri, nonché le giovani coppie con impieghi
precari e lavoratori con nessuna qualifica professionale. Sono necessari
interventi specifici volti al miglioramento della qualità di vita di queste
categorie. Un'altra delle categorie
maggiormente trascurate è quella degli anziani che necessitano di un supporto
costante e quotidiano, che sia in grado di alleggerire la loro condizione sotto
ogni aspetto ( es. Ripristinare maggiori servizi di trasporto navetta,
soprattutto nelle zone dislocate, che permettano loro di raggiungere
autonomamente i centri di interesse). Per questo il Paese necessita di centri
d'ascolto specifici per tutte le categorie disagiate, nonché centri di sostegno
alla genitorialità e centri rivolti alle donne vittime di violenza. Una questione di particolare importanza
riguarda la formazione. È importante che il Comune, attraverso le politiche
sociali, si attivi per promuovere corsi di formazione professionale specifici
gratuiti, realizzando progetti competitivi che permettano di usufruire del
supporto economico messo a disposizione dalla Regione. Sarebbe opportuno
mettere a disposizione dei voucher per i cittadini con basso ISEE. Non meno
importante è la "tutela dei minori". I servizi per l'infanzia devono
operare in conformità con le norme dettate
dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti per l'infanzia.
Confrontandomi da sempre e in prima persona con le realtà locali, mi rendo
conto della necessità di organizzare interventi volti all'assistenza delle
famiglie e dei minori che ne fanno parte, attraverso indicazioni che diano loro
la possibilità di conoscere la rete dei servizi, consulenze che diano la
consapevolezza dell'importanza del sostegno psicosociale. Sono necessari
interventi socio-educativi individuali, interventi d'inserimento dei minori nei
contesti educativi territoriali, bisognosi anche questi ultimi di maggiore
attenzione e maggior promozione. Vorrei, infine, porre l'attenzione
sull'insegnamento efficace ed obbligatorio dell'educazione civica nelle scuole.
All'interno di una determinata politica o tradizione etica, l'educazione civica
consiste nell'educazione dei cittadini e nell'elaborazione da parte dei ragazzi
del concetto di diritto e giustizia, da attuare nella vita pubblica.
L'insegnamento alla "Cittadinanza e alla Costituzione" comprende
cinque argomenti: educazione ambientale, educazione stradale, educazione
sanitaria, educazione alimentare e la Costituzione Italiana. L'educazione
civica deve riguardare tutti gli istituti di ogni ordine e grado. C'è troppo disinteresse da parte dei
giovani nei confronti del territorio in cui vivono, nei confronti del senso di
appartenenza e della volontà di condivisione. Terminando, mi permetto di dire
che, l'obiettivo dell'amministrazione locale, qualora divenisse di nostra
competenza, sarà quello di fornire risposte adeguate ed eque per le diverse
utenze, nel rispetto di un livello di prestazioni minime e compatibilmente con
la situazione finanziaria che troveremo.
Maurizio, una sfida importante per il
futuro è far rinascere il commercio in questa città. Quali soluzioni si
dovranno adottare a tuo parere?
Viviamo
in un periodo di forte crisi e la rinascita del piccolo commercio sembra un
impresa difficile, tuttavia non è impossibile. Nell'ultimo decennio le attività
del nostro Paese, ed in particolar modo quelle del Centro Storico, sono state tutt'altro
che tra le priorità della passata
amministrazione. Per cinque lunghissimi
anni abbiamo avuto un assessore
al commercio (Ugo Piccareta) del
tutto inesistente. Non ho mai avuto il piacere di partecipare ad una
riunione con i miei
colleghi commercianti, nonostante le nostre richieste. Ci piacerebbe
sapere quali sono
state le funzioni inerenti al ruolo assegnatogli, oltre a quella del
percepimento dello stipendio. L'economia del
Paese si fonda soprattutto sul piccolo commercio che, se sostenuto
da una interessata amministrazione, può tornare a
vivere e a rappresentare un polo di attrazione per cittadini e turisti. Le soluzioni possono essere molteplici, ad esempio, per
quanto riguarda il centro storico (se
dovessimo diventare forza di governo), pensiamo ad una
sospensiva dal lunedì al venerdì
della ZTL che ha penalizzato le
attività commerciali della zona. Per il
resto del paese le soluzioni
sono, in primis, da individuare nell'alleggerimento
della pressione fiscale che vede le
attività attanagliate dalle imposte comunali. In ogni caso, una scelta intelligente sarebbe
quella di creare un periodico tavolo di discussione con gli
interessati, rilevare ed ascoltare le problematiche specifiche, cercando
insieme le possibili soluzioni, istituendo una vera e propria Associazione dei
Commercianti a tutela della categoria.