I tagli operati dall'INPS ai controlli
dei lavoratori in malattia sono figli della spending review che ha
imposto all'Istituto una riduzione di bilancio.
Sono varie le strategie messe in atto
per riuscire a risparmiare, ad esempio i cud non vengono più inviati
a domicilio così da evitare le spese postali. Proprio l'eliminazione
degli sprechi e non la riduzione dei sevizi dovrebbe essere il
criterio da seguire per ottenere un sano risparmio.
Del resto lo stesso presidente
dell'INPS ha detto: “ I tagli lineari non sono spendig review. Se
l'INPS dovrà ridurre l'organico chiedo quali sedi devo chiudere e
quali servizi non dovrò più erogare” (asca 19/10/12).
Allora c'è da pensare che le visite di
controllo, come strumento di contrasto dell'assenteismo, siano uno
spreco! Del resto Mauro Nori (direttore generale INPS) ha dichiarato
che nel corso del 2012 su poco più di 1,2 milioni di visite mediche
di controllo, l'INPS ne aveva disposte d'ufficio 900mila per una
spesa di 50 milioni di euro e che il loro esito aveva portato a una
riduzione prognosi soltanto in 83 mila casi (il 9 per cento del
totale delle visite effettuate). Tanta spesa per poca resa.
Già in un altro articolo di ECO 16 è
stato sottolineato come considerare la sola riduzione prognosi sia
riduttivo ( occorre prendere in considerazione anche le sanzioni per
le assenze, quelle per le irreperibilità e le surroghe). Abbiamo poi potuto riscontrare, parlando con medici e lavoratori, che frequentemente i controlli disposti dall'INPS erano effettuati nel 2012 l'ultimo giorno di malattia. Come può il medico
fiscale rimandare a lavoro anticipatamente un lavoratore che
l'indomani comunque riprenderà la sua attività?
Per avere dei dati attendibili
occorrerebbe sottrarre dal numero totale delle visite, quelle
effettuate in scadenza prognosi. Se così si facesse diminuirebbe il
numero totale di visite da prendere in considerazione e aumenterebbe la percentuale delle riprese
lavoro.
Nori sottolinea come l'INPS sia oggi in
grado, grazie alla telematizzazione e ad un sofisticato data meaning,
di effettuare controlli mirati. La selettività al posto della
quantità.
Però nei controlli per le revoche
delle pensioni d'invalidità la telematizzazione è stata associata
dall'INPS a controlli a tappeto. L'Istituto ha convenzionato numerosi
medici da dedicare a questa attività. Anche qui i dati non sono
chiari: nel 2010, secondo l'INPS, su 100mila controlli le revoche
sono state il 23 per cento, mentre secondo “Cittadinanza Attiva”
sono state il 10 per cento.
L'INPS aveva effettivamente la
necessità,
considerati i tagli di bilancio a cui è sottoposto, di
ricorrere a nuove convenzioni? Non poteva utilizzare le risorse umane
già presenti che, grazie alle nuove tecnologie, hanno un minor
carico di lavoro dovendo effettuare un esiguo numero di controlli ai
lavoratori in malattia?
Secondo Maurizio Del Conte (professore
associato di Diritto del Lavoro dell'Università Bocconi) la logica
dei tagli lineari non colpisce l'area di abuso, ma, in maniera
indiscriminata sia il falso malato che quello vero. Il professore
sostiene che risparmiare sui medici comporta piccoli risparmi nel
breve periodo ma gravi perdite sul lungo. Aumentare i controlli
sortirebbe l'effetto contrario: un aumento delle spese nell'immediato
ma un ingente recupero delle risorse sul lungo periodo, derivanti
dall'eliminazione delle finte malattie.
Fabio Ascani