Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Noi di ECO 16 saremo al sit-in e invitiamo tutti i cittadini dei Castelli Romani a partecipare
COMUNICATO
STAMPA NO INC.
"Il
prossimo SIT-IN del comitato NO-INC è in programma per sabato mattina 22
febbraio, ore 08,00 – 13,00, davanti ai cancelli d’ingresso della discarica di
Roncigliano, via Ardeatina km 24,650. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare."
“L’ipotesi di
costruzione dell’inceneritore si allontana ma i problemi legati ai rifiuti, ai
Castelli Romani, sono tutt’altro che risolti: inquinamento delle falde
acquifere e dell’aria, sovrafatturazioni, traffico illecito di rifiuti e, soprattutto,
mancanza del porta a porta. Per non parlare, poi, della monnezza di
Civitavecchia e Monterotondo …"
Da martedì 11 febbraio, nella discarica di Albano
(Roncigliano) arrivano anche i camion che trasportano la “monnezza”
indifferenziata di Civitavecchia e Monterotondo.
Cessato l’arrivo dei rifiuti indifferenziati di
Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano, andato avanti dal 23 gennaio
2013 al 16 gennaio 2014, un nuovo e grave rischio igienico sanitario colpisce
tutto il territorio di Albano e comuni limitrofi.
Proprio in questi giorni, tra l’altro, il Tribunale
del Riesame di Roma ha convalidando gli arresti domiciliari per il “patron” di
Malagrotta, Manlio Cerroni, ed altri sei personaggi del mondo dei rifiuti, tra
cui i due dirigenti regionali che hanno approvato il VII invaso e
l’Inceneritore, Luca Fegatelli e Raniero de Filippis, il direttore di
Roncigliano, Giuseppe Sicignano, l’amministratore “storico” della società
Pontina Ambiente proprietaria della discarica di Albano, Francesco Rando, ed
altri.
Inoltre, all’indomani della retata che ha portato
all’arresto di quello che gli inquirenti considerano un vero e proprio
“sodalizio criminale”, l’Arpa Lazio (Agenzia Regionale di protezione
ambientale) ha reso note le analisi delle falde acquifere sottostanti
Roncigliano, sostenendo che negli ultimi 4 anni le concentrazioni di veleni
pericolosi per la salute umana e per l’ambiente hanno superato per ben 162
volte i limiti massimi ammessi dalla legge: benzene, cloroformio, arsenico,
ferro, manganese, piombo, alluminio, nitriti, floruri. Riscontrando valori
inquinanti superiori fino a 305 volte i limiti massimi ammessi dalla legge
senza che nessun Ente pubblico: Comune di Albano, Provincia di Roma e Regione
Lazio, siano intervenuti adeguatamente per diffidare la società di Cerroni e
per imporre la successiva bonifica.
Negli stessi giorni, l’Eras Lazio - l’accreditato
studio epidemiologico della Regione Lazio, del Sistema Sanitario Nazionale - ha
confermato quello che pare un vero e proprio bollettino di guerra, pubblicando
dei dati relativi alla qualità della vita ai Castelli Romani - disponibili
anche su internet - da cui si desume nei dieci comuni limitrofi alla discarica
di Roncigliano si muore, ci si ricovera e ci si ammala di tumore di più che altrove.
Per questo, l’immobilismo dell’Amministrazione
comunale di Albano, guidata dal sindaco Nicola Marini, diventa ancora più
evidente.
Per evitare che con l’esaurimento precoce del VII
invaso (che avrebbe dovuto durare almeno 8 anni ed è invece quasi esaurito in
appena 2 e mezzo) si arrivi, presto, alla costruzione dell’VIII invaso, a
distanze dalle case ancora inferiori.