lunedì 28 marzo 2016

LA POLITICA SANA DEVE NASCERE DAL POPOLO

Pubblichiamo un articolo scritto da Roberto Di Felice, il candidato sindaco ad Ariccia per le prossime amministrative, a capo di una nutrita formazione di liste civiche frutto di un moto popolare spontaneo che vede in Roberto la speranza per un futuro migliore, per una politica che sia nelle mani della gente semplice e non dei partiti politici.

Roberto Di Felice
Degli amici mi hanno fatto notare che in alcuni giornali, sia telematici sia cartacei, che hanno più giornalisti che lettori, si asserisce che la coalizione delle diverse liste civiche, che hanno scelto me come candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative di Ariccia, avrebbe un determinato orientamento politico.

Tali giornalisti mostrano, non consultando me che sono il diretto interessato, di svolgere maldestramente la propria professione, che richiede un accertamento diretto e rigoroso di un fatto prima di divulgarne la notizia.
Asserire che una lista civica ha un determinato orientamento politico rivela pochezza di capacità di ragionamento o malafede, per il semplice fatto che una lista civica che abbia un orientamento politico non sarebbe una vera lista civica, la quale, per sua irrinunciabile e insuperabile essenza, non si riconosce in nessun partito né è organica ad alcuno di essi.

Mi rifiuto di pensare che costoro ricevano veline da parte dei miei avversari politici, i quali hanno tutto l’interesse a confondere le idee dei cittadini di Ariccia, visto che non hanno alcuna idea, avendolo diversi di loro ampiamente dimostrato, per risolvere i molteplici problemi che affliggono il nostro paese.
Esistono – è vero – liste che si definiscono civiche, ma diverse di esse sono falsamente tali, essendo invece ruote di scorta o vassalle di qualche partito.

LA COALIZIONE, NELLA QUALE NON VI SONO PARTITI, DELLE LISTE CIVICHE CHE FANNO CAPO A ME SONO VERE LISTE CIVICHE, CHE NON HANNO, DUNQUE, ALCUN ORIENTAMENTO POLITICO, SIBBENE UN FORTE SENTIRE POLITICO, PRECISAMENTE IL SEGUENTE:
«CHE ARICCIA SIA DEGLI ARICCINI E NON DI SCREDITATI POLITICI ESTERNI AL NOSTRO PAESE, CHE HANNO LA PRETESA DI ESERCITARE UN ATTEGGIAMENTO PADRONALE SUL NOSTRO TERRITORIO GRAZIE A FANTOCCESCHI LORO ADEPTI E CHE CONSIDERANO IL NOSTRO PAESE, CHE NON È IL LORO, UN PASCOLO ELETTORALE E UNA COLONIA DOVE FAR COLTIVARE ESCLUSIVAMENTE AFFARI DI PERSONAGGI APPARTENENTI ALLE GREGGI DELLE LORO CLIENTELE».

La mia candidatura a sindaco nasce da un vasto moto popolare, cioè dai miei concittadini, non è un’autocandidatura (ciò sarebbe quanto di più lontano dal mio pensiero) e, quel che più conta mettere in rilievo, non è stata battezzata in segrete stanze da tre re magi romani, che non portano oro, incenso e mirra, ma piuttosto intendono imporre ad Ariccia decisioni amministrative che fanno a pugni con gli interessi reali e genuini di tutti gli ariccini.

Roberto Di Felice

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