Il buio oltre la siepe venne pubblicato nel 1960, ad opera della
scrittrice americana Harper Lee.
Il romanzo è ambientato in Alabama, Stati Uniti del sud, negli
anni Trenta, quando vigeva la segregazione razziale e la restrizione dei
diritti civili dei neri spaccava in due la società.
La
delicata tematica proposta nel romanzo - la discriminazione e l’odio razziale –
tocca non solo la questione del razzismo ma, più in generale, la paura e il
pregiudizio nei confronti del diverso, che impedisce di porci in una
prospettiva differente dalla nostra, e di educare i rapporti umani alla
tolleranza.
Questi
temi coì complessi e delicati allo stesso tempo, vengono affrontati attraverso
le vite dei personaggi del libro: in particolare le vicende vengono raccontate dalla piccola Scout, figlia di Atticus, una bambina
che scandalizza le signore con un linguaggio non ortodosso, con un fare indipendente ed oltre
gli schemi, che la pongono molto spesso al centro
dell'attenzione.
Attraverso
una magistrale precisione ed accuratezza linguistica, la vicenda emerge, pagina
dopo pagina, con tutta la sua drammaticità, forza e violenza morale. Tutti i
personaggi che incontriamo rimangono scolpiti nella memoria grazie al modo in
cui l’autrice riesce a caratterizzarli perfettamente, senza mai cadere nel
superfluo o nello scontato, ma sempre regalando al lettore un suo nuovo aspetto
o una sua nuova sfaccettatura prima celata.
La voce narrante è caratterizzata dalla sua vivacità e ingenua
inconsapevolezza della vita.
E’ una bambina di soli nove anni, mascolina ed indipendente, che
passa le sue giornate in indimenticabili avventure.
Con il suo raccontare lieve, veloce e ironico, riviviamo il mondo
dell'infanzia che è un po' di tutti noi: con i suoi miti, con le sue emozioni,
con le sue scoperte, il tutto attraverso pagine di grande rigore stilistico e
condotte con una bravura immediata ed eccezionale.
La narrazione
ruota intorno al tema del diverso e
della diversità in quanto tale.
La scelta di
porre in primo piano il punto di vista di una bambina sincera e naturalmente
ingenua, priva di pregiudizi e scevra di strutture preordinate, riesce a
centrare perfettamente l'obiettivo di trattare con inconsapevole delicatezza e
sensibilità un tema così scottante ed attuale, in ogni contesto storico,
sociale e culturale, come è quello del razzismo.
Per tale motivo questo testo non è
semplicemente un manifesto letterario contro il razzismo, ma una vera e propria
testimonianza di lotta verso la diversità. Diversità riscontrabile nel colore
della pelle di un uomo o nei confronti di un vicino che con la sua solitudine
ha creato nella società che lo circonda, sempre pronta a puntare il dito e a
giudicare, un alone di incomprensibile mistero.