Serra Bellini parafrasando una
frase di Rosy Bindi evidentemente rivolta ai comuni infiltrati dalla mafia e
dalla camorra lancia gravissime contumelie nei confronti delle liste
avversarie.
Come può una persona che si
candida a primo cittadino di una città offendere i suoi concittadini solo
perché avversari politici, etichettarli come impresentabili. Ma si rende conto
che questi cittadini hanno già avuto il consenso degli elettori che hanno
sottoscritto le liste elettorali e che coloro che saranno eletti siederanno nei
banchi del consiglio comunale e rappresenteranno esattamente come lui la Città
di Ariccia? Non offende solo i candidati offende l’intera Città.
Peraltro è fin troppo agevole
rivoltare le contumelie di Serra Bellini nei confronti delle sue stesse liste
in un gioco al massacro veramente indegno di una società civile.
Nessuno dei candidati nelle liste
di Roberto Di Felice ha problemi con la giustizia, ribadiamo che l’unico
soggetto con una condanna penale passata in giudicato e candidato alle prossime
elezioni amministrative di Ariccia è Emilio Cianfanelli, senza parlare di
persone che hanno avuto un ruolo non secondario nei sanguinosi anni settanta e
persone coinvolte in traffico internazionale di stupefacenti.
Quanto all’accusa di trasformismo
ricordiamo a Serra Bellini che Roberto Di Felice è riuscito a ricomporre gran
parte della squadra che nel 2006 fermò i patti territoriali e firmò l’accordo
di programma del nuovo ospedale dei Castelli Romani ritrovandosi coerentemente
anche in queste elezioni in una compagine che intende ancora opporsi al consumo
del territorio. Quindi scelte di merito sicuramente coerenti mentre nella lista
del PD milita niente meno che il fondatore di Forza Italia di Ariccia.
Quanto al conflitto di interessi
invitiamo il Serra Bellini a contare i numerosi candidati delle sue liste che
hanno ottenuto posti di lavoro, appalti, consulenze, contratti, in gran parte
ancora in corso con l’amministrazione comunale.
Per quanto concerne i ricorsi
elettorali Roberto Di Felice si è rimesso alla magistratura nei cui confronti
nutre grande fiducia, ma evidentemente, gli esponenti dei partiti continuano a
nutrire un grande sospetto nei confronti della magistratura anche nelle
occasioni, rare, in cui ottengono una pur discutibile ragione.
Insomma Serra Bellini, prima di
guardare la pagliuzza del vicino perché non comincia a togliere le travi che ha
nei propri occhi, perché non spiega ai cittadini di Ariccia come si fa a dare
posti di lavoro ai propri amici, perché non spiega come mai un suo terreno è
incluso nelle perimetrazioni dei nuclei abusivi, perché non spiega come si fa a
realizzare in giardino manufatti senza essere inclusi nell’elenco degli abusi.
Un aspirante primo cittadino non
dovrebbe mai muovere accuse nei confronti dei propri concittadini soprattutto
se avversari politici ma se proprio deve farlo sarebbe meglio prima dare
un’occhiata in casa propria.