martedì 31 dicembre 2019

Immagini di un decennio


Immagini di fatti e persone che hanno caratterizzato, nel bene o nel male, 
gli ultimi 10 anni,
secondo la mia sensibilità e memoria.

Ogni foto è trattata web e già estremamente diffusa su di esso.

F. A. 

lunedì 23 dicembre 2019

Auto elettriche e auto tradizionali

Che un’auto elettrica inquini meno di un’auto diesel o a benzina appare quasi un dato scontato. Ma è davvero così? Possiamo dire che le auto elettriche non inquinano?
Mettiamo i puntini sulle “i”. Le automobili inquinano tutte, anche quelle a trazione elettrica ma a quanto risulta da studi molto seri inquinano meno. I risultati di un’indagine condotta dal prof. Sandro Furlan della Scuola Superiore Enrico Mattei dell’Eni e dal prof. Michele Giugliano del Politecnico di Milano, per esempio, mostra che i costi causati da 200 mila auto elettriche con percorrenza annua di 5 mila km sono comunque almeno 3 volte inferiori a quelli causati dallo stesso numero di auto a combustibili tradizionali. Questi costi sono stati calcolati comprendendo parametri quali il rendimento dei motori, costi di estrazione e lavorazione delle fonti energetiche, costi di produzione e demolizione dei veicoli, smaltimento di loro componenti (batterie), emissione e dispersione nell’aria delle sostanze tossiche, loro impatto sulla salute, sui raccolti agricoli.

C’è poi da considerare il contesto nel quale le auto vengono usate. Nelle città, dove la concentrazione di traffico è certamente più alta che in altri contesti, il vantaggio dell’uso delle auto elettriche è evidente, permettendo un notevole guadagno in termini di qualità dell’aria e di riduzione dell’inquinamento acustico.

Rimangono alcune questioni fondamentali da superare. La prima riguarda il prezzo di questi veicoli, ancora decisamente non alla portata di tutti. Poi c’è la questione della scarsa autonomia, specie se paragonata alle altre vetture. Inoltre non è secondario l’ostacolo dei tempi e dei punti di ricarica: un’auto a trazione elettrica può avere bisogno di diverse ore per essere ricaricata totalmente; i punti di ricarica sono ancora molto rari. Chi possiede un’auto elettrica oggi, generalmente ha anche la possibilità di ricaricarla da casa, dal proprio box auto o dal posto auto adiacente l’abitazione. Questo esclude evidentemente coloro che non hanno queste opportunità, che sarebbero quindi costretti a usufruire esclusivamente di servizi messi a disposizione da terzi, con gli eventuali costi aggiuntivi che ne derivano. Ciò non toglie che, agli attuali prezzi dei carburanti, la spesa media per l’energia con un’auto elettrica, calcolata a 25000 km, può essere di due o tre volte inferiore.

(fonte grafico https://luce-gas.it)

Risolvere le questioni elencare è fondamentale se davvero si vuole una seria trasformazione dell’attuale parco macchine in uno meno inquinate per le nostre città. Ciò che è probabile è che con il tempo e la costante evoluzione tecnologica, si evidenzino anche altri sistemi per la trazione dei nostri veicoli e nuovi modi e abitudini più sane di trasporto delle persone.

giovedì 19 dicembre 2019

L'Italia è o non è un Paese per Giovani? Stato di agitazione per il lavoratori del CIDMA di Corleone

L'Italia è o non è un Paese per Giovani?

Questione centrale nell’Economia di un Paese è l’occupazione. Non solo è importante che le persone lavorino ma è anche fondamentale che possano farlo nei propri luoghi d’origine. Inutile stupirsi se dall’Italia i giovani se ne vanno se poi accadono cose come quella che sta succedendo a Corleone, al CIDMA, Centro internazionale di documentazione su mafia e antimafia. 

dalla pag Fb dei Ragazzi di Corleone

I collaboratori, tutti giovani, del CIDMA sono in stato di agitazione e le visite guidate sospese.
Motivo della protesta, lo stop alla conversione del rapporto di lavoro dei collaboratori occasionali del centro dopo l'intesa raggiunta a settembre tra Cgil Palermo e il Centro stesso.

Siamo stati a Corleone alcuni anni fa con i nostri figli e la visita al CIDMA fu illuminante. La professionalità unita alla passione per la propria terra di chi ci fece da guida non potrò mai dimenticarla, così come non potrò mai dimenticare quanto imparammo visitando le stanze del Centro e ascoltando dalla voce di Lorena le terribili storie di mafia che per anni hanno sconvolto la Sicilia e l’Italia. Di quella visita parlai su anche su ECO16, vedi QUI

Oggi, leggere le parole dei Ragazzi di Corleone sulla loro pagina Facebook fa male:
È proprio vero...in Sicilia non si perdona il fare!
Il nostro torto più grande, quello di aver creduto che le cose potessero cambiare e che con l'impegno e la volontà, si può anche riuscire in "imprese titaniche". A questo si aggiunge(va), il grande amore per il nostro paese da cui "siamo invitati" ad andar via per cercare lavoro altrove.
Tutti voi ci avete sempre sostenuti e incoraggiati, qui invece ci fanno la guerra.
Grazie sempre per l'affetto e scusateci se eventualmente non ci troverete più ad accogliervi!
#tuttocambiapernoncambiarenulla


Fabio Ascani

Voltare pagina


È giunta l'ora di cambiare. Voltare pagina e iniziare qualcosa di nuovo. 
ECO16 era nato con una vocazione politico ambientalista rivolta al territorio. Decisamente schierato, onestamente di parte.
Poi è successo qualcosa. Inutile parlarne. Semplicemente ogni stimolo a continuare a scrivere di una politica locale sempre più fatta di beghe e personalismi è venuto meno.

Dopo una lunga pausa ho voglia di tornare a scrivere ed ECO16 è lo spazio che voglio dedicare a due temi fondamentali: Ecologia ed Economia. Per gli altri argomenti nobili di cui si scriveva qui, in particolare la letteratura, già ci sono nuovi luoghi altrove.

Tutto ciò che è stato ECO16 in passato rimane nella sua memoria. 
Ora, però, si volta pagina. 

Fabio Ascani

giovedì 5 dicembre 2019

Ma quanto leggono gli italiani? E quanti libri vengono prodotti in Italia? ISTAT - PRODUZIONE E LETTURA DI LIBRI IN ITALIA | ANNO 2018

Con un po' di buona volontà i libri sono a portata di mano di tutti eppure, specie in Italia, i lettori non sono molti. Le persone "non hanno tempo" e trovano fatica nella lettura. Si preferisce di gran lunga la tv, anche quella spazzatura (che poi in televisione si salva ben poco), o i siti di streaming come Netflix, Amazon, Sky (dove si possono effettivamente trovare cose interessanti). 
Ma la lettura richiede un pochino di attenzione in più, di concentrazione e di buona volontà. Cose che sembrano fuori moda. 


Scrive l'Istat

Sono 1.564 gli editori attivi censiti nel 2018: il 51,1% ha pubblicato un numero massimo di 10 titoli all’anno (“piccoli editori”), il 33,8% fra le 11 e le 50 opere (“medi editori”) e soltanto il 15,2% ha pubblicato più di 50 opere annue (“grandi editori”). I grandi editori coprono quasi l’80% della produzione in termini di titoli (79,4%) e il 90% della tiratura.
Con 75.758 titoli pubblicati, il 2018 conferma il trend in crescita della produzione editoriale dell’anno precedente. Rispetto al 2017 si rileva un lieve aumento della produzione editoriale (+1,1% in totale; +1,2% per i grandi; +1,7% per i medi e -3,3% per i piccoli) in un mercato che punta sempre più sulla novità (61,7% di “prime edizioni”) e meno sulla longevità dei prodotti pubblicati (32,7% di “ristampe” e 5,6% di “edizioni successive”).
L’editoria per adulti domina l’offerta del 2018 (78,6%), le opere scolastiche sfiorano il 13% e quelle per ragazzi non raggiungono il 9%. Queste ultime sono comunque in crescita rispetto al 2017: per l’editoria scolastica in particolare si osserva un aumento della produzione in termini sia di titoli (+2,8%) sia di copie stampate (+11,8%).
Gli editori investono sempre più nell’offerta di titoli in formato e-book: la percentuale di opere pubblicate a stampa disponibili anche in versione digitale in soli due anni è passata dal 35,8% (circa 22mila titoli nel 2016) a quasi il 40% (più di 30mila titoli nel 2018). La versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e gialli (82,1%), i testi di informatica (62,9%) e matematica (61,4%), i libri di attualità politico-sociale ed economica (56,1%).
I prezzi di copertina dei prodotti editoriali registrano nel 2018 un lieve aumento rispetto al 2017: il costo medio di un libro passa da 19,65 a 20,04 euro. I titoli dei piccoli editori registrano l’incremento maggiore (+2,04 euro sul 2017; 24,08 euro il prezzo medio 2018) e i titoli dei grandi editori quello più contenuto (+26 centesimi; 19,49 euro il prezzo medio).
Nel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri.  A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2018.
(Fonte Istat)
Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è pari al 54,5% nel 2018, in crescita rispetto al 47,1% del 2016.
Tra uomini e donne c’è un divario rilevante. Nel 2018 la percentuale delle lettrici è del 46,2% e quella dei lettori è al 34,7%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 2018 si osserva tuttavia un aumento significativo di 4,2 punti percentuali  tra i maschi da 25 a 34 anni.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto il 50% dopo i 55 anni mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% in tutte le classi di età.

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