Ariccia è migliorata o peggiorata
negli ultimi decenni? Come sono le condizioni di vita dei cittadini? Come va la
viabilità? È giusto affidare ancora la città a chi è costretto a subire lontane
logiche di partito, a chi ci ha portato al punto in cui siamo ora?
Ormai non dovrebbero esserci più
dubbi: la data per le prossime elezioni amministrative dovrebbe essere domenica
5 giugno (vedi
anche qui). Per quel giorno, e forse si voterà anche la mattina del lunedì
successivo, tutti i cittadini chiamati alle urne dovrebbero avere le idee il più
chiare possibile sulla scelta da fare all’interno della cabina elettorale. Non
è una banalità: è fondamentale informarsi perché il diritto al voto si esercita
davvero liberamente quando è espresso nella consapevolezza di compiere una
scelta libera, meditata e fondata.
Dal nostro punto di vista le idee
su Ariccia sono ormai ben chiare e traspaiono senza problemi da ciò che
scriviamo: siamo per una totale “inversione di marcia”. Dopo decenni dello
stesso governo è, a nostro avviso, ora di cambiare, e la soluzione la fornisce
un uomo che per Ariccia e gli ariccini ha speso tutta la sua vita: Roberto Di
Felice.
Ma con queste poche righe non
voglio fare una sorta di spot elettorale, voglio spingere i
cittadini a guardarsi in torno e fare un po’ di confronti con il passato. È
importante verificare se la città sia davvero migliorata rispetto al passato o
se invece sia addirittura peggiorata, almeno in alcuni aspetti importanti, anzi
fondamentali: viabilità; rapporto dell’amministrazione con i cittadini; consumo
del suolo; servizi; trasparenza; commercio e via dicendo.
un particolare della pavimentazione del corso di Ariccia |
Voglio però dare solo un piccolo
consiglio a coloro che leggeranno questo post: non lasciatevi ingannare dai
pifferai, dai divulgatori di veline tutte uguali e, non fidatevi neanche di ciò
che leggete qui! Ariccia non è una megalopoli e le cose possiamo constatarle in
prima persona. Durante la precedente campagna elettorale l’ex sindaco disse che
sarebbero arrivati dal Ministero i soldi il Ponte Monumentale ma il ponte è
ancora lì con tutti i suoi problemi, veri o esagerati che siano, ma l’unica
certezza, visibile ad occhio nudo da chiunque si avvicini alla struttura, è il
risultato dell’indolente mancata manutenzione ordinaria di cui avrebbe avuto
bisogno e che era compito delle amministrazione che si sono pigramente
succedute. Questo lo dico solo per fare un esempio. Se dovessi farne un altro
suggerirei di andare a dare un’occhiata al centro storico di Ariccia, con i suoi locali
chiusi, simbolo del fallimento delle politiche per il commercio, e la
pavimentazione del corso, “nuova”, in travertino vietnamita, già logora e pericolosa dopo
pochi anni. Ma quanti altri esempi potrei fare ancora! Avremo tempo.
Intanto, ribadisco, i cittadini
si informino, con tutti i mezzi a loro disposizione, ma poi vadano alla fonte a
verificare di persona come stanno realmente le cose. È facile e costa poco. Il
5 giugno si avvicina: facciamo una scelta libera: scegliamo chi ha deciso di
essere totalmente svincolato da logiche di partito, da ricatti e ordini delle
segreterie di Roma, dove vedono il territorio solo come bacino di voti
piuttosto che come qualcosa da tutelare.
Solo un’ultima cosa. Prima del 5
giugno, il 17 aprile, si voterà per il referendum contro le trivellazioni in
mare, per una politica energetica sostenibile. Ancora una volta i partiti si
mostrano legati alle logiche dei poteri forti, delle multinazionali dell’energia,
e la cosa si riflette anche nelle “piccole” comunità come la nostra. Chi senza
dubbio ha scelto liberamente di salvaguardare l’ambiente è proprio chi con questi
vecchi partiti non ha nulla a che fare e ha già fatto una scelta netta e
decisa: al referendum votiamo “SI”.
Fabio Ascani