lunedì 17 settembre 2012

L’Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense presenta la I° Campagna Archeologica di recupero e valorizzazione della Via Appia Antica

Torrione Chigi

Dallo scorso mese di aprile l’Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense, promotore dell’iniziativa, il Comune di Ariccia, la Soprintendenza Archeologica per il Lazio, e il Parco dei Castelli Romani, hanno dato il via al progetto di recupero e valorizzazione del tratto aricino della via Appia Antica in Valle Ariccia.
Numerosi sopralluoghi si sono succeduti nei mesi scorsi, ai quali hanno partecipato i tecnici appartenenti ai vari enti, prima di dare il via alla ripulitura dell’area archeologica di proprietà del Comune di Ariccia detta del “Torrione Chigi e al primo tratto della Sostruzione della Via Appia.
Venerdì 21 settembre, alle ore 16.30, i risultati di questa I° Campagna Archeologica di Recupero e Valorizzazione della Via Appia, saranno presentati al pubblico nella Sala Bariatinsky del Palazzo Chigi di Ariccia. Interverranno il Vicecommissario Prefettizio Serafina Mascolo, la dott.sa Giuseppina Ghini, della Soprintendenza Archeologica per il Lazio, il dott. Fegatelli, del Parco dei Castelli Romani, il prof. Avv. Claudio Zucchelli Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia. “Dobbiamo dire grazie a diverse persone – ha affermato Alberto Silvestri, presidente della sede Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense - anzitutto alla dott.sa Giuseppina Ghini, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologica per il Lazio ed Egidio D’Antimi, Giorgio Staccoli e Guido Cecchini dell’ufficio tecnico del Comune di Ariccia, il dott. Fegatelli, responsabile dell’ufficio agro-forestale del Parco dei Castelli Romani, e l’archeologa Maria Cristina Vincenti, che ha coordinato le operazioni, oltre ai numerosi soci che hanno partecipato tutti come volontari”.
Ma si tratta soltanto di un inizio, poiché la Sostruzione della via Appia, definita ‘magnifica’ dal Piranesi, uno dei più significativi monumenti stradali dell’arteria romana, una volta liberata dalle piante infestanti, cresciute a dismisura in questi anni, avrà bisogno anche di interventi di restauro, inoltre ci sono anche altre due aree da valorizzare e i tesori archeologici che nasconde il Colle Pardo.
Un percorso archeologico-culturale di recupero e valorizzazione lungo la Regina Viarum che da Roma raggiungerà Brindisi.


MCV

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