Dal sito web del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano apprendiamo che ancora una volta le acque prelevate nei pozzi spia della discarica risultano contaminate.
Di seguito il comunicato del NO inc
Il VII° invaso della discarica di Roncigliano (clicca sulla foto per ingrandire) |
Per il quarto anno consecutivo le acque sotterranee dei pozzi spia della discarica di Roncigliano risultano contaminate da idrocarburi cancerogeni. L’ultimo accertamento comunicatoci a dicembre scorso, ma risalente al 18 marzo 2014, prot. 3589, è dell’Arpa Lazio che nel pozzo F1B ha trovato 1,2-dicloropropano quattro volte sopra il limite Sono ben tre anni consecutivi che il pozzo F1B (a valle del VII° invaso) risulta contaminato da questo idrocarburo.
Siamo in attesa dei dati di ottobre insieme alla relazione finale sulla verifica dell’AIA del 2009.
Già nel mese di aprile l’Arpa aveva confermato nero su bianco quanto noi sosteniamo da anni ovvero la gestione illegale e pericolosa per la salute dell’impianto TMB (Trattamento Meccanico Biologico) e dell’annessa discarica di servizio, in particolare del VII° invaso (500.000t).
Infatti la relazione parziale inviata in Regione attestava che metà dell'invaso era occupata da due laghi di acque stagnanti e priva di adeguate canalizzazioni per le acque piovane. Portoni e finestre dell’impianto TMB erano totalmente spalancati anziché chiusi, con tanto di emissioni maleodoranti.
Le misurazioni delle emissioni gassose da parte di Pontina Ambiente completamente assenti e mai eseguite. Pesanti difformità riscontrate nel bilancio di produzione e smaltimento del percolato. I pozzi di raccolta del percolato e del biogas risultavano due anziché sei.
Tutto ciò è perfettamente compatibile e alla base dell’ipotesi di truffa milionaria della Pontina Ambiente di Manlio Cerroni a danno dei Comuni conferenti formulata dai magistrati romani.
Ormai sono quasi duecento i superamenti dei limiti di inquinanti organici e inorganici accertati da Arpa, EcoControl e CNR tra il 2010 e il 2014. La diffida Provinciale alla società di Cerroni non ha avuto effetti. La Conferenza dei servizi dopo sette convocazioni è naufragata nell’oblio. La caratterizzazione idrogeologica esterna ed interna, benché richiesta dall’Ente di controllo e obbligatoria, non è mai partita.
Ce n’è abbastanza per chiudere definitivamente discarica e TMB ma l’amministrazione di Albano, responsabile quantomeno di ripetuti e continuati omessi controlli, tace.