martedì 15 marzo 2016

Guido Ucelli e il Museo delle navi in una conferenza al Palazzo Sforza Cesarini


Giovedì 17 marzo a Palazzo Sforza Cesarini una conferenza su Guido Ucelli e il Museo delle navi romane di Nemi: a relazionare sul tema saranno la dottoressa Paola Redemagni del Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci" di Milano e la dottoressa, storica dell’arte, Daniela De Angelis. La conferenza, che si svolgerà a partire dalle ore 17:00 nella Sala delle Armi, si propone di ripercorrere itinerari ancora poco conosciuti di storia novecentesca, collegando arte, archeologia, museologia, cronaca, alla ricerca di inedite prospettive e nuovi punti di vista su di un passato a noi così lontano e così prossimo al contempo.
 
Il primo intervento, a cura della dottoressa Redemagni, riguarderà la figura dell'ing. Guido Ucelli di Nemi, patrocinatore e ideatore sia del museo milanese che di quello nemorense dedicato alle navi di Nemi. Ucelli, infatti, dal 1928 al 1932 si dedicò al recupero delle navi sommerse dalle acque del lago di Nemi, intervento effettuato con l'aiuto delle potenti idrovore della Società Riva di Milano, di cui era Amministratore delegato. Più tardi, promosse la creazione dell'innovativo Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dimostrandosi un valido esempio di tecnocrate aperto alla cultura e all'arte. Due musei così diversi e lontani l'uno dall'altro recano dunque l'impronta di questo illuminato mecenate, che durante la guerra si prodigò per offrire aiuto ai perseguitati e finì in carcere con la moglie, prima della sofferta Liberazione.
 

Seguirà l'intervento della dottoressa Daniela De Angelis sulla figura dell'ing. Natale Prampolini, amico di Ucelli e autore delle più grandi bonifiche degli anni Trenta in Italia. De Angelis, unitamente a Nicola Tirelli Prampolini ha appena pubblicato l'Epistolario di Prampolini e sua moglie, un libro che comprende anche il carteggio Prampolini-Ucelli. I due ingegneri, infatti, collaborarono per lunghi anni in occasione di vasti lavori pubblici, ricevendo i predicati "del Circeo" e  "di Nemi" per i loro meriti. Tra l'altro, quando i Prampolini dovettero fuggire dalla loro città invasa dai tedeschi, furono accolti proprio nella casa meneghina degli Ucelli, a dimostrare il filo rosso che legò le figure di questi due grandi manager italiani.






Con l'occasione ci permettiamo di consigliare il libro Guido Ucelli di Nemi industriale, umanista, innovatore (la copertina a desta nella foto).

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