Andrea Titti: "La disabilità non
è un problema
clinico ma una questione sociale"
clinico ma una questione sociale"
Andrea Titti, direttore ed editore di Meta Magazine |
La testata giornalistica online
Meta Magazine (www.metamagazine.it)
diretta da Andrea Titti e Morena Mancinelli, in collaborazione con l’Unione
Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Roma e Provincia, si fa promotrice di: “Scuole
Oltre La Disabilità”, un progetto sui temi dell’integrazione dei soggetti con
disabilità visive rivolto agli studenti degli Istituti superiori del
territorio. Il fulcro dell’iniziativa consiste nell’organizzazione di incontri
all’interno delle scuole, all’interno dei quali persone affette da disabilità
visive di ogni tipologia, si confronteranno con gli studenti, parlando di come
si può arrivare ad una vita pienamente normale, sotto ogni punto di vista, pur
avendo una disabilità altamente ostativa. Raccontare le proprie storie,
confrontarsi con i ragazzi e le ragazze, rispondere alle loro domande,
introducendo un comune linguaggio e condivisi canali di comunicazione,
illustrando anche tutti quegli strumenti tecnologici e multimediali che oggi
permettono al disabile visivo di poter effettuare tutte le azioni quotidiane
proprie di un giovane studente o di ogni altra persona; il rapporto tra persone
ed animali ed in particolare il ruolo dei cani guida, la pratica sportiva,
agonistica e non, saranno alcuni dei temi affrontati con gli studenti, tutti
aventi un medesimo filo conduttore, quello per cui la disabilità non è un
problema clinico ma una questione sociale.
"La principale problematica
che - dichiara Andrea Titti, ipovedente Editore di Meta Magazine - il disabile,
non vedente o ipovedente, si trova a dover superare, non sta nella eventuale
cura medica della sua patologia ma nel suo personale inserimento all’interno
della comunità in cui vive, partendo dalla sua stessa famiglia, dalla scuola,
dalla cerchia di amici, per arrivare al posto di lavoro ed all’impiego del suo
tempo libero. L’essere ed il sentirsi pienamente integrato nella società in cui
vive, da cui consegue una completa e matura accettazione della sua condizione.
Tutto ciò non è dipendente soltanto dalla volontà del disabile, o dal suo
livello di consapevolezza di se, ma è strettamente connesso al livello di
accettazione che gli altri hanno rispetto alla disabilità - conclude Titti - di
cui il soggetto è portatore".
Partendo da questo assunto il
progetto in questione si propone di aprire una fase di ascolto e consapevolezza
del significato della disabilità visiva, non tanto da chi è portatore di tale
condizione, ma verso chi questa condizione non la conosce, o peggio, ne ha una
visione distorta e stereotipata. Ogni disabilità, quella visiva in questo caso,
non è ostacolo ad una piena realizzazione di se, in ambito privato o pubblico,
è soltanto una condizione che richiede strumenti diversi rispetto alla
“normalità”, affinchè la realizzazione possa essere ottenuta, in un sistema che
fornisca realmente una parità di opportunità. Il progetto si propone di partire
da un’opera culturale di conoscenza verso il mondo che è più aperto ad
integrare e che rappresenta il futuro di ogni comunità e gruppo sociale: i
giovani ed in particolare gli studenti.
Per meglio calibrare e valutare il
raggiungimento degli obiettivi prefissati, agli studenti delle classi
partecipanti verranno somministrati dei questionari individuali a fini
statistici e non valutativi, uno prima dell’incontro, ed uno successivo ad
esso, in modo tale da poter verificare la reale penetrazione e recepimento del
messaggio sui temi trattati tra i ragazzi.
Al termine del calendario degli
incontri nelle scuole i promotori del progetto organizzeranno un convegno ove
presentare gli esiti dello stesso, e fare il punto sul reale tasso
d’integrazione del disabile visivo nelle nostre comunità. In quella occasione
verrà lanciata altresì la proposta di dotare ogni Istituto Scolastico di
strumenti tiflotecnici che permettano una reale parità di accesso al diritto
allo studio per gli studenti ipo e non vedenti che, fino ad oggi, debbono
provvedere con le loro famiglie nel dotarsi di ausili tecnologici per lettura,
scrittura e studio.
L'Editore Andrea Titti presenta il progetto di Meta Magazine in collaborazione con Uici Roma e Provincia, unitamente alla Sezione Uici dei Castelli Romani, rivolto alle scuole superiori del territorio, atto a sensibilizzare giovani, docenti e studenti attorno alle tematiche dell'inclusione sociale dei disabili visivi.