mercoledì 23 novembre 2016

Un libro per caso - Allegro ma non Troppo di Carlo M Cipolla

di Fabio Ascani
 Credo di essermi dilettato nella lettura di Allegro ma non troppo almeno tre o quattro volte da quando scoprii questo piccolo capolavoro di Carlo M. Cipolla (1922 – 2000) nei primissimi anni ’90. Storico dell’economia, Cipolla, ha insegnato nelle più prestigiose università europee e degli Stati Uniti.
Scrive Cipolla nell’introduzione che i due saggi che compongono l’opera, all’inizio furono diffusi in inglese e solo per una ristretta cerchia di amici, ma ben presto questi piccoli capolavori iniziarono a circolarne in “copie clandestine” che ebbero un tale successo da spingere l’autore a pubblicarne un’edizione ufficiale con la casa editrice de Il Mulino.
I due saggi sono sono in realtà due “divertimenti”. Il primo racconta Il ruolo delle Spezie (e del pepe in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo e il secondo, semplicemente geniale, elenca Le leggi fondamentali della stupidità umana.

Leggere Allegro ma non troppo è un toccasana per l’umore e un piacere per la mente. Nel primo dei due piccoli saggi si ricostruisce la storia economica e sociale del Medioevo rivisitata alla luce della spinta che il pepe, la spezia per eccellenza, avrebbe dato all’economia del continente europeo. Il secondo scritto è una meravigliosa e unica trattazione sulla stupidità umana. Vengono declinate le leggi fondamentali della stupidità e costruite, secondo regole “scientifiche” derivanti da queste, anche tramite diagrammi cartesiani, teorie e regole ben precise sulla stupidità nel mondo. Una vera goduria per l’intelletto che ci pone però davanti ad un paradosso: pur sentendoci davvero intelligenti, specie nella lettura di questo bel libriccino, in realtà potremmo essere noi stessi degli stupidi, infatti una delle regole fondamentali è che gli stupidi non sanno di esserlo.

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