Riceviamo un nuovo articolo di Claudio Bacchini sulla questione della differenziata ad Ariccia volentieri pubblichiamo.
Un conoscente che sa che mi
interesso ai temi della raccolta differenziata e della difesa dell’ambiente nel
Comune dove vivo, mi ha fatto avere la proposta di delibera relativa al
“Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani” che l’attuale Amministrazione
di Ariccia sta per presentare in Consiglio, sollecitando un mio parere al riguardo.
Premetto che non faccio il
“tuttologo”, né che sono particolarmente esperto di regolamenti ma,
evidentemente, mi si riconosce per i miei interventi svolti nel tempo sul tema,
almeno del buon senso. Accetto, perciò la sfida e, interpretando per certi versi
la parte dell’ “appena sbarcato da Marte”, provo a qui ad esprimere le mie
valutazioni.
Ciò che mi ha subito colpito è la
PREMESSA al dispositivo di DELIBERA dove (riassumo) si afferma:
·
nel corso della durata del servizio di raccolta
differenziata, così come impostato attualmente, si sono evidenziate delle
criticità “non previste in fase di gara”, dovute “alle caratteristiche del
territorio, degli insediamenti abitativi e degli esercizi commerciali presenti
in particolare nel Centro Storico”;
·
che tali criticità “non hanno consentito al
Comune di superare la soglia del 62% di raccolta differenziata, rimanendo al di
sotto del 65% obiettivo minimo della Legge nazionale di riferimento;
·
per tali motivi “si rende necessaria una
(ri)progettazione del servizio più attenta alle caratteristiche del territorio
e degli insediamenti abitativi e commerciali” per raggiungere almeno il 70% di
differenziata.
A questo punto, la parte del
“venuto da Marte” passa immediatamente dal sottoscritto, all’attuale
Amministrazione (che è anche politicamente e per buona parte dei componenti) la
stessa che cinque anni fa stese il progetto di raccolta differenziata,
organizzo la gara e la aggiudicò all’attuale gestore.
Ma come: avevano fatto un progetto che non teneva conto “delle caratteristiche
del territorio, degli insediamenti abitativi e degli esercizi commerciali
presenti, in particolare nel Centro Storico”, bada bene, NON DI MARTE, ma di
ARICCIA, dove tutti vivono ed amministrano da una vita?
E che, per colpa di tali
“peculiarità”, dopo 4 anni e mezzo di servizio, siamo ancora inchiodati al 62%
di differenziata?
Tra l’altro, un documento
dell’opposizione presente in Consiglio segnala che tale situazione comporterà
per i Cittadini contribuenti un pagamento maggiorato del 20% della cosiddetta
ECOTASSA, che si paga sui rifiuti conferiti in discarica. Per non fare del terrorismo,
ho provato a calcolarla: dovrebbero essere circa 4.000 Euro/anno in totale per
Ariccia, ma tant’è: butta oggi, butta domani….
Mi chiedo perché, se ciò è avvenuto,
non abbia determinato azioni nei confronti dell’organizzazione del servizio e/o
del gestore, per recuperare la situazione in corso d’opera: in quattro anni e
mezzo ce n’era tutto il tempo.
La beffa è che tutto ciò era
stato previsto dal sottoscritto che, nella seconda metà del 2010, segnalava in
varie circostanze che il successo della raccolta differenziata dipende da come
l’Amministrazione coinvolge, motiva e premia I CITTADINI, non LE DITTE, cosa
che puntualmente si è avverata.
Quando si prevede che la Ditta
aggiudicatrice, incameri il ricavato della vendita delle materie prime
differenziate se (la Cittadinanza) avesse superato la percentuale di
differenziata pari al 45%. (chissà poi, perché il 45%, visto che la soglia
obiettivo, invece, era il 65%) si sta premiando (a mio avviso, ingiustamente)
la Ditta, invece dei Cittadini.
Io penso che le cose sarebbero
andate diversamente se i Cittadini avessero saputo fin dall’inizio che la
riduzione dei costi per i minori sversamenti in discarica e la vendita delle
materie prime seconde, sarebbe a loro ritornato come riduzione della tariffa.
Ribadisco questo concetto, perché
anche nell’impostazione della nuova Tariffa puntuale, NULLA è previsto come
incentivo ai Cittadini, se la percentuale del 70% di differenziata verrà
conseguita. Anche questa volta, il premio andrà alla Ditta, che NON pagherà il
conferimento in discarica. Quindi, se le
cose andranno bene, PAGHERANNO nuovamente i Cittadini: una vera LOGICA
MARZIANA!
Inoltre (e penso soprattutto al
Centro storico) non vedo significativi interventi per rendere più facile il
corretto conferimento dei rifiuti, altra a mio avviso chiave di successo del
servizio: fare bene la raccolta differenziata non avviene per adesione
ideologica ad un modello ma perché è facile e conveniente, per le mie tasche e
per l’ambiente in cui vivo. Se l’ambiente in cui vivo mi ispira degrado, è
difficile che io non mi ci adegui, con tutte le conseguenze che abbiamo sotto
gli occhi. E non esiste sanzione che tenga.
Ed ora, qualche osservazione sul
Regolamento proposto.
Esso conferma la filosofia di cui
sopra: ai Cittadini, niente premi, ma solo sanzioni (oltre al pagamento del
costo del servizio). E ciò, a mio avviso, è completamente sbagliato.
Inoltre, mi sembra che esista una
criticità per quanto riguarda gli esercizi commerciali (Allegato A): per
usufruire del servizio, in esso si subordina l’assimilazione dei rifiuti
speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, al non superamento di precisi
parametri di peso dei rifiuti per metroquadro, dell’esercizio. Ciò secondo me dovrebbe
comportare una pesata dei rifiuti al momento del conferimento e non mi sembra
che la cosa sia prevista/disciplinata. Superato, infatti, il limite previsto
(in peso) si passerebbe ad un regime da “rifiuti speciali”, immagino più
complesso e costoso.
Per concludere, mi sembra che il nuovo progetto di Tariffa puntuale e
di riorganizzazione del servizio presenti ancora troppe criticità foriere di
ulteriori fallimenti, che consiglierebbero di ripensare in parte il servizio.
Claudio
Bacchini - Ariccia