NEL LAZIO SI DISPERDE IL 45,1 DELL'ACQUA POTABILE!
Fonte ISTAT |
Quotidianamente
nel nostro Bel Paese si perpetua un delitto contro la natura e contro il
patrimonio, ogni giorno in Italia vengono perse quantità impressionati d’acqua
e questo semplicemente per colpa dell’incuria di chi gestisce gli acquedotti
che sono ridotti un vero colabrodo e di questo abbiamo un esempio lampante
proprio nel nostro territorio dei Castelli Romani, dove basta fare una
passeggiata, anche a piedi per incorrere in qualche fuoriuscita d’acqua più o
meno copiosa.
Ma
parliamo di dati certi e che riguardano il territorio nazionale. L’Istat ha
pubblicato oggi il Censimento delle acque per uso civile e i risultati che
possiamo leggere sono sconvolgenti: nel complesso, le dispersioni
delle reti comunali di distribuzione dell'acqua potabile ammontano a 3,1
miliardi di metri cubi. Pertanto il 37,4% dei volumi immessi in rete non
raggiunge gli utenti finali. Si registra un peggioramento rispetto al 2008,
quando le dispersioni di rete erano del 32,1%. Questo è quanto certifica
l’Istituto di Statistica che ci fa sapere anche che nel 2012 il volume complessivo di acqua prelevata per uso potabile è
pari a 9,5 miliardi di metri cubi, con una crescita del 3,8% rispetto al dato
censito nel 2008.
Il 30,6% dell'acqua prelevata esce dai trattamenti di potabilizzazione,
per un totale annuo di 2,9 miliardi di metri cubi.
Il volume immesso nelle reti comunali di distribuzione
dell'acqua potabile è pari a 8,4 miliardi di metri cubi, 385 litri al giorno
per abitante. Il valore risulta superiore del 2,6% rispetto a quanto registrato
nel 2008.
Il volume erogato agli utenti è di 5,2 miliardi di metri cubi,
che corrisponde a un consumo giornaliero di acqua pari a 241 litri per
abitante, 12 litri al giorno in meno rispetto all'ultimo dato censito nel 2008.
Sono numeri importanti che ci
mostrano un Paese nel complesso ricco di risorse idriche ma dove purtroppo
queste non vengono adeguatamente valorizzate.
Una passata perdita d'acqua sul corso di Ariccia |
Tornando poi al caso specifico
del Lazio possiamo vedere che nella
nostra regione la dispersione delle risorse idriche nelle reti comunali è a dir
poco scandalosa: il 45,1% dell’acqua potabile viene dispersa! In questo
siamo secondi soltanto a Molise Campania Sicilia e Sardegna. (Per leggere il
Censimento a cura dell’Istat cliccare qui)
L’Italia fa anche una magra
figura se paragonata ai suoi partener europei in un recente studio il Censis
mostra che in Germania le perdite di rete sono pari al 6,5%, in Inghilterra e
Galles al 15,5%, in Francia al 20,9%. (Fonte QUI)
Di fronte a questi dati allarmanti stride
fortemente il pur giusto, anzi sacrosanto, richiamao delle amministrazioni o
delle associazioni a tutela dell’ambiente a risparmiare l’acqua in casa, quando
ci si lava i denti o quando ci si fa la barba… Insomma i cittadini devono fare
la loro parte e certamente si adoperano per il bene comune, ma sarebbe anche
giusto che gestori idrici e amministrazioni si diano da fare per tempo, facciano la propria parte prima
che sia troppo tardi.
Intanto qui ai Castelli, dove
la situazione ha proporzioni scandalose, con l'arrivo della stagione secca, siamo in attesa delle sospensioni
idriche a sorpresa, delle diminuzioni di pressione nelle condutture, che spesso
neanche permettono di farsi una doccia, e dei manifesti comunali che invitano a
non sciupare l’acqua.
Fabio Ascani