La vita familiare sta
cambiando e così è anche per il ruolo delle madri e dei padri a lavoro
e a casa. Sempre più le madri sono entrate nella forza lavoro degli
Stati Uniti negli ultimi decenni e la quota di famiglie con due genitori in cui
entrambi lavorano a tempo pieno è ora pari al 46%, in crescita
rispetto al 31% nel 1970. Quanto incide ciò sul benessere della famiglia stessa?
È stata pubblicata una recente ricerca dal Pew Research
Center secondo la quale le famiglie americane appaiono stressate, stanche,
sempre in affanno con il timore di non riuscire a conciliare gli impegni di
lavoro con quelli della famiglia.
Il punto è che il 46% dei figli cresce in famiglie dove
tanto il padre, quanto la madre, lavorano a tempo pieno, e il 60% dove lavorano
almeno part time. Nel 1970 erano solo il 31%. Questo significa che i genitori
non hanno più tempo per fare tutto, e bene. Non stanno abbastanza con i figli,
e quando lo fanno sono sempre stressati dal pensiero delle cose che restano da
fare sul lavoro, o in casa.
Tutto questo può creare genitori insoddisfatti della propria
vita familiare, più ricchi senz’altro, ma con il pensiero di non essere
presenti per i propri figli.
Le famiglie in sostanza sono cambiate rispetto a qualche
anno fa quando poteva lavorare solo un coniuge e a questo dovrà adattarsi la società che dovrà fornire servizi più attenti ai giovani: doposcuola per gli
studenti, una maggiore flessibilità per i genitori che vogliano usufruire di
permessi.
Guardandoci intorno vediamo che tutto questo sta, piano piano,
accadendo anche in Italia. Il punto è riuscire a capire se i cambiamenti della
famiglia saranno bene assorbiti dalla società, se porteranno, alla lunga, un
miglioramento generale della vita sociale o se creeranno generazioni di giovani
trascurati e genitori insoddisfatti del proprio ruolo familiare ma più contenti
delle proprie conquiste lavorative.