L’11 febbraio si è svolto
il consiglio comunale di Ariccia e certo non sono pochi gli spunti di
riflessione che possiamo trarne.
Chi come me ha seguito l’evento
in remoto, dal computer di casa o sul tablet o su un cellulare, non ha potuto
godere dello “spettacolo” completo visto che la trasmissione in streaming si è
interrotta più volte, e guarda caso, proprio in momenti salienti, quando la
maggioranza era più “sotto pressione”. Davvero una pessima performance per
l’amministrazione che avrebbe dovuto garantire a tutti i cittadini la
possibilità accedere all’intero svolgimento della seduta. Certo che se si fosse
approvato un regolamento più garantista nei confronti della libera informazione,
come quello che aveva proposto a suo tempo Roberto di Felice di Patto Sociale,
oggi non staremmo qui a lamentarci.
Altra considerazione, un po' più
politica, è che in questo consiglio comunale si è di fatto sancito lo
sbriciolamento del PD di Ariccia.
La presidente del Consiglio
Comunale Luisa Sallustio ha dato le dimissioni ed è passata all’opposizione.
Dimissioni, le sue, ben prevedibili dopo il manifesto che aveva fatto affiggere
per le vie cittadine e in cui accusava pesantemente i suoi ex alleati. Nel
manifesto si descrive il sindaco a capo di una lobby e si accusa il segretario
del PD locale di aver usato metodi scorretti per
non fare le primarie ed escluderla dalla corsa alla poltrona di primo
cittadino. Ma se la raccolta firme, come suggerisce il manifesto pubblicamente,
è stata fatta con l’inganno, non dovrebbero intervenire le autorità competenti?
Poi c’è il caso dei due
consiglieri comunali che si sono dimessi dal PD: Paolo Ermini ed Emilio Tomasi.
Il fatto è decisamente interessante visto che, a detta ci ciò che ha riferito
Emilio Cianfanelli durante la seduta, Paolo Ermini è colui che avrebbe sostenuto
la candidatura di Serra Bellini, altro consigliere PD, a sindaco ed oggi candidato unico e ufficiale
alla poltrona di primo cittadino per il PD. Dopo una cosa di questo genere si danno le
dimissioni? Cosa avrà scatenato una decisione simile? Cosa avrà portato alla rottura? La vicenda ci appare un poco torbida.
Ora, se alla Sallustio, ad Ermini e a
Tomasi si somma Augusto Di Felice, uscito dal PD ormai da tempo, si arriva a quattro
fuori usciti. La cosa dovrebbe far riflettere sindaco e maggioranza che
dovrebbero trarne le dovute conseguenze.
Altro argomento di riflessione è
l’interrogazione portata dal consigliere Enrico Indiati relativamente alle
spese dell’amministrazione ariccina per carburanti da riscaldamento, trasporto
e lubrificanti, che sono di gran lunga le più alte dei Castelli Romani e dei paesi
limitrofi (vedi QUI). Ebbene la risposta dell’assessore al Bilancio è stata, a
nostro dire insufficiente. Ha giustificato le differenze sostenendo che altri
comuni potrebbero mettere certe voci sotto altri capitoli e quindi i fatti essere diversi da come sembrano. Diversi si, qualcuno forse, ma così tanto diversi, e tutti, ci
pare poco credibile.
A questo punto riportiamo altri dati (che
abbiamo trovato sempre sull’aggiornatissima pagina FB del consigliere Roberto Di
Felice) questa volta relativi a spese legali della nostra amministrazione comparate con quelle
delle amministrazioni vicine. Sono le spese affrontate dalle
amministrazioni comunali nel 2015 per “liti (patrocinio legale)” (codice
gestionale 1331 del SIOPE – sistema informativo sulle operazioni degli enti
pubblici). I dati delle spese sono desunti dall'Agenzia per l'Italia Digitale.
ARICCIA: € 289.161,63
(residenti nel mese di settembre
2015: 19.432; spesa pro capite: € 14,881)
ALBANO LAZIALE: € 298.491,41
(residenti nel mese di settembre
2015: 41.664; spesa pro capite: € 7,164)
GENZANO DI ROMA: € 165.748,83
(residenti nel mese di settembre
2015: 23.970; spesa pro capite: € 6,915)
FRASCATI: € 2.349,58
(residenti nel mese di settembre
2015: 22.070; spesa pro capite: € 0,106)
GROTTAFERRATA: € 44.424,08
(residenti nel mese di settembre
2015: 20.323; spesa pro capite: € 2,186)
MARINO: € 123.426,77
(residenti nel mese di settembre
2015: 42.879; spesa pro capite: € 2,878)
VELLETRI: € 104.901,53
(residenti nel mese di settembre
2015: 53.247; spesa pro capite: € 1,970)
CIAMPINO: € 246.005,96
(residenti nel mese di settembre
2015: 38.329; spesa pro capite: € 6,418)
LARIANO: € 83.912,44
(residenti nel mese di settembre
2015: 13.414; spesa pro capite: € 6,256)
CASTEL GANDOLFO: € 14.966,85
(residenti nel mese di settembre
2015: 9.007; spesa pro capite: € 1,662)
ROCCA DI PAPA: € 293.300,82
(residenti nel mese di settembre
2015: 17.038; spesa pro capite: € 17,214)
COLONNA: € 0,00
(residenti nel mese di settembre
2015: 4.291; spesa pro capite: € 0,00)
LANUVIO: € 9.207,33
(residenti nel mese di settembre
2015: 13.604; spesa pro capite: € 0,677)
MONTE COMPATRI: € 16.265,49
(residenti nel mese di settembre
2015: 12.049; spesa pro capite: € 1,350)
ROCCA PRIORA: € 11.162,43
(residenti nel mese di settembre
2015: 11.940; spesa pro capite: € 0,935)
MONTE PORZIO CATONE: € 12.167,98
(residenti nel mese di settembre
2015: 8.665; spesa pro capite: € 1,404)
Come appare evidente Ariccia
spende per ogni suo cittadino somme davvero consistenti, molto più grandi di
tutte le altre amministrazioni.
Soldi dei cittadini!
NOTA: Se i
residenti nei vari Comuni fossero stati al 31 dicembre 2015 pari a quelli
registrati nel mese di settembre dello stesso anno (comunque, se scostamenti vi
sono stati, essi sono praticamente irrilevanti), la spesa pro capite, cioè la
spesa gravante su ogni cittadino, sarebbe stata, per ogni Comune, quella
riportata nel relativo dato posto tra parentesi.
Ma in consiglio si è parlato
anche di differenziata, il cavallo di battaglia di quest’amministrazione, che
probabilmente, almeno in questo campo, ha il merito di essersi mossa prima di
quelle vicine. Ma allora ci domandiamo che bisogno sia ha di fornire dati che
appaiono quantomeno contraddittori ai propri cittadini? Nel 2011 questa stessa
amministrazione, che poi sarebbe stata rieletta con un risultato sul filo del
rasoio, spaccando in due il paese e dovendo passare per il giudizio del Tar
(sfavorevole) e poi del Consiglio di Stato (favorevole), affisse manifesti dove
diceva che la raccolta differenziata aveva raggiunto un picco del 71%. Oggi
dopo anni sostiene che la raccolta è finalmente al 70%. Speriamo sia così per
il bene di Ariccia e dell’ambiente ma è lecito chiedersi da dove arrivino
questi dati e come sia possibile che dallo sbandierato 71% del 2011 sia sia
passati al 70 % di oggi. I conti non ci tornano.
Ultima cosa che posso rilevare è
la soddisfacente votazione in favore del raddoppio della linea
Velletri-Ciampino. Il punto, introdotto
dal Sindaco su richiesta degli Amici di Beppe Grillo di Ariccia, è stato presentato come qualcosa
di utopico, ma è comunque passato all’unanimità, con il voto degli ultimi 8
consiglieri presenti.
Di altre cose discusse in
consiglio non posso dire e di più non posso approfondire: come dicevo ho
seguito da casa la seduta consiliare e la qualità dello streaming era pessima e il servizio monco. Grazie amministrazione!