Riceviamo dallo staff del sindaco di Colonna e, siccome si parla di un'iniziativa che troviamo molto interessante, volentieri pubblichiamo
Se
ci si impegna a tutelare e valorizzare il proprio territorio si può ottenere un
considerevole sconto sui tributi locali. Questo è il principio alla base del
“baratto amministrativo”, una misura introdotta a vantaggio delle fasce deboli
della popolazione approvata ieri sera all'unanimità dal Consiglio comunale di
Colonna dopo che la maggioranza aveva modificato la mozione di adozione
proposta delle minoranze.
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Una veduta panoramica di Colonna |
“E’ un provvedimento di grande valore che può
rappresentare un concreto aiuto per coloro che si trovano in una situazione di
morosità incolpevole a causa di una crisi economica che stenta a farsi da parte
e, allo stesso tempo, è uno strumento che supera il concetto di
assistenzialismo puro perché chiede ai cittadini di rimboccarsi le maniche e
impegnarsi in un progetto di cura e recupero del proprio territorio restituendo
alla comunità quanto ricevuto”. Questo è il commento di Roberto De Filippis
assessore al bilancio, innovazione tecnologica e politiche del lavoro che ha
coordinato i lavori della commissione consiliare che ha elaborato il
regolamento. “Questo risultato dimostra che se si lavora con spirito di
collaborazione evitando di assumere posizioni ideologicamente contrapposte su
ciascun provvedimento, è possibile raggiungere risultati a beneficio di tutti i
cittadini” ha concluso l’assessore facendo riferimento al proficuo lavoro
preparatorio svolto dalla commissione.
Il
baratto amministrativo prevede la possibilità di compensare debiti maturati,
fino a un massimo di 780 euro, per tributi locali non pagati (canoni di
locazione, tassa sui rifiuti, refezione e trasporto scolastico) offrendo in
forma volontaria una prestazione di pubblica utilità, integrando così il
servizio svolto da dipendenti e incaricati di servizi pubblici.
Il
baratto prevede l’approvazione di un progetto specifico concordato tra
l’amministrazione comunale e il cittadino che ne fa richiesta a patto che lo
stesso sia residente nel Comune, maggiorenne e ritenuto idoneo allo svolgimento
dell’attività proposta. Il servizio offerto dovrà essere finalizzato alla cura
o alla gestione di aree verdi e immobili come ad esempio la manutenzione degli
edifici scolastici, la cura di parchi pubblici e la pulizia di strade. Tra un
anno, dopo un primo periodo di sperimentazione, l’amministrazione si impegna a
valutarne i risultati che, se positivi, potranno prevedere l’allargamento della
platea dei possibili richiedenti elevando il limite reddituale previsto per
l’accesso.