Ripropongo qui parte di un articolo che pubblicai su ECO16 qualche anno fa.
di Fabio Ascani
Roberto Saviano, non senza attirarsi le antipatie di qualche studioso e di alcuni "quotati politologi", in un piacevole articolo su Repubblica definì il libro di Orsini "la più bella riflessione sulla sinistra fatta negli ultimi anni", altri, invece, lo hanno attaccato con toni simili a quelli lo stesso Orsini racconta nel libro usasse Gramsci. Insomma, in ogni caso, "Gramsci e Turati Le Due Sinistre" non ha lasciato indifferenti, ma anzi ha acceso veri e propri fuochi e il perché di tutto questo è presto detto: l'analisi di Orsini mette in discussione il pensiero e il metodo di colui che è ritenuto il padre della Sinistra italiana, l'autore italiano più letto e tradotto nel resto del mondo, Antonio Gramsci, e lo fa mettendo a confronto il suo pensiero con quello dell'Altro Padre sella Sinistra, Filippo Turati.
Di fatto a Gramsci e Turati, mostra Orsini, sono riconducibili le due anime della sinistra italiana, rivoluzionaria e violenta quella di Gramsci, riformista e tollerante quella di Turati e l'autore basa questa sua conclusione prevalentemente sulla lettura, alle volte sinottica degli scritti dei due e sull'analisi di atti congressuali. Ne viene fuori che Gramsci e Turati, parole di Orsini, "hanno rappresentato due modi opposti di essere sinistra. Due modi opposti di sentire, di parlare, di agire. Due culture politiche in irriducibile contrasto".
L'obiettivo che vuole raggiungere l'opera è "sociologico", con lo scopo di "portare alla luce due modelli pedagogici che concepiscono in maniera opposta il rapporto con la diversità culturale e con gli avversari politici".
Un libro da leggere e rileggere con attenzione, come mi disse l'amico e studioso Roberto Di Felice che mi fece scoprire questo piacevole testo, ma aggiungo, per i più vogliosi e appassionati di politica e storia della politica, di andare a documentarsi direttamente alle fonti leggendo direttamente le parole di Gramsci e Turati, così da poter condividere o dissentire consapevolmente con l'autore del saggio.