In una nota della Presidenza della Commissione
politiche sociali e salute della Regione Lazio si fa chiarezza sulle donazioni
di sangue in seguito alla possibilità di diffusione del virus Chikungunya. Per
il momento, sostiene in un comunicato il Presidente della commissione Lena, è
sufficiente escludere dalle donazioni solamente i residenti dell’area di Anzio
e della Asl Roma 2, incoraggiando anzi il resto della popolazione a recarsi
presso i centri trasfusionali. Nello specifico, per quanto riguarda i globuli
rossi, possono donare i non residenti nelle aree affette e chi non vi ha
soggiornato; può donare inoltre chi non è residente nelle aree affette e vi ha
soggiornato. In questo secondo caso, le sacche di sangue donato vengono
semplicemente messe in quarantena per 5 giorni e poi, in assenza dell’insorgere
del virus nei donatori, monitorati da medici di famiglia e volontari, possono
normalmente essere utilizzate. Per quanto riguarda plasma e piastrine, può
donare chi è residente nelle aree affette e chi, pur non essendo residente, vi
ha soggiornato. In entrambi i casi, il Servizio trasfusionale
"inattiverà" le unità donate o invierà il plasma all'industria.
Donare seguendo queste indicazioni è completamente sicuro e anzi, in questo
momento, è ancor più necessario. È dimostrato, infatti, che il rischio maggiore
per la salute pubblica è più legato alla carenza di scorte di sangue per
trasfusioni, che alla diffusione del virus Chikungunya.
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