L'entrata del locale, sotto il belvedere, dal quale si accede alle antiche grotte di Ariccia |
Oggi queste grotte che appartengono a privati e che qualche anno fa hanno subito dei lavori di consolidamento sulla cui qualità abbiamo forti dubbi (i lavori furono commissionati dall'amministrazione), sono sostanzialmente dimenticate e, anche per colpa di quei lavori, hanno perso gran parte della loro funzione, diventando estremamente umide per via della condensa che si forma su tutte quelle pareti (la maggior parte) che sono state ricoperte di uno strato massiccio di cemento armato. Un tempo le grotte erano usate per conservare il vino e i prodotti della campagna, come fossero un frigorifero naturale, fresco ed asciutto. Non solo, durante la guerra furono usate come rifugio dai bombardamenti e come nascondiglio. Oggi, nonostante tutto continuano ad avere uno loro fascino, avvolte, come sono da un alone di mistero. Noi le abbiamo visitate chiamati da Spartaco Schiaffini, dal cui storico locale di Ariccia, vi si accede attraverso un arco che pare proiettarci in un mondo antico e ormai passato ma che purtroppo porta con se le ferite del mondo di oggi, in particolare quelle di un acquedotto colabrodo che fa acqua da tutte le parti. Un vero fiume d'acqua potabile scorre su una parete di queste grotte facendo finire nel sottosuolo ettolitri di acqua ogni giorno. Uno spreco indecente del quale Acea ed amministrazione sono state avvertite da tempo.
Buona visione.