
Fondamentalmente Di
Felice ha illustralo le ragioni già esposte nell'intervista visibile
su questo stesso Blog (QUI)
e su Youtube (E
QUI). Le sue parole hanno catturato l'attenzione dei presenti,
molti dei quali non si capacitavano di come gli stessi giudici
potessero in certi casi decidere in un modo e in altri analoghi nel
modo opposto, come ampiamente dimostrato carte alla mano, o come
potessero non considerare affatto questioni che per i giudici di
primo grado erano giudicate fondamentali. E è stato ricordato, poi,
che la sentenza del TAR su Ariccia è stata usata come esemplare già
in altri procedimenti, per esempio a Catanzaro, dove si sono ripetute
le elezioni per alcune sezioni.
È stato anche mostrato
un articolo del Il Fatto Quotidiano dove si dice che, Carmine Volpe,
il presidente della V Sezione del CdS, quella che ha deciso su
Ariccia, “documentava
un’ernia discale dovuta a suo dire al sollevamento dei fascicoli e
partecipava, dopo, a maratone per le quali era chiesta la produzione
di certificati medici di idoneità agonistica alla corsa”.
Nell'incontro si è anche
parlato di ambiente, ed in particolare dell'attacco che viene portato
al territorio da chi, senza troppi scrupoli è pronto a costruire un
inceneritore, a Roncigliano, una centrale a olio combustibile, ad
Albano a Via Cancelliera (vedi
QUI) e una nuova centrale a biomassa, in via Grotte, nel cuore
commerciale di Ariccia, praticamente accanto alla “vecchia
Porkhouse” (vedi
QUI).
All'incontro è
intervenuto anche Daniele Castri, responsabile legale del NO Inc ed
ha spiegato che la centrale che vorrebbero ad Ariccia e che
costerebbe circa 8 milioni di euro, è certo un buon affare per chi
la vuol costruire, visto che beneficerebbe dei “certificati verdi”,
soldi che paghiamo noi cittadini
con la bolletta, e che, bruciando il gas si forma dalla “digestione
anaerobica” del FORSU, (Frazione
Organica del Rifiuto Solido Urbano)
immetterebbe in atmosfera emissioni nocive alla salute e non
produrrebbe affatto compost di qualità come alcuni vorrebbero far
credere ma un “digestato” che non è altro che un prodotto che
nessuno vuole e che è definito per legge un RIFIUTO (!) con il
codice Cer 190600.
Appena
possibile posteremo i video girati durante l'incontro.
Leggi ECO 16