domenica 28 agosto 2016

Un libro per caso - Un Angelo a Babilonia di Friedrich Dürrenmatt

di Francesca Senna
Una splendida commedia degli equivoci scritta nel 1954, una commedia goliardica contro la pochezza dell’essere umano dove, l’autore si fa beffa del mondo e di tutto ciò di cui gli uomini non riescono a rinunciare come il potere, la ricchezza materiale e la politica.
Lo scrittore tratteggia in modo nitido la miserabile pochezza dell’essere umano ma lo fa con un tono burlesco grazie al continuo mascherarsi dei personaggi che, di volta in volta, cambiano identità: i due re che si alternano a turno, nel ruolo di regnante e il suo sgabello, il mendicante che si trasforma in boia, il regnante che si maschera da mendicante, ecc…
Con questa commedia l’autore cerca di spiegare il motivo per cui si giunse alla costruzione della Torre di Babele che, a quanto narra il mito, fu una tra le più grandiose anche se tra le più assurde imprese dell’umanità. Ma come sempre in Dürrenmatt, giallista imbroglione, i conti non tornano, e i piani di Nabucodonosor falliscono miseramente: «Il cielo ha disprezzato la mia opera. Non ho trovato grazia».

Un’opera che cattura subito per l’intensità della riflessione sullo stato sociale e sulla giustizia; profonda e leggera insieme, basata su una trama che diverte come la commedia classica, dai dialoghi rapidissimi e brillanti, è in più, proprio come quella, fa riflettere. La scrittura di Dürrenmatt si conferma ironica mettendo in scena con leggerezza tematiche impegnate quali la lotta per il potere, la sopraffazione nei confronti dei più deboli, la satira sull’aldilà e l’ovvia denuncia dell’abuso di potere e dell’avidità. È un’altra, lampante prova della sua pungente e brillante satira.

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