di Francesca Senna
E' una sorta di diario di famiglia, in cui i membri raccontano
quello che accade dai diversi punti di vista.
E’ la descrizione di una famiglia normale: una
famiglia tutto fuorché perfetta (perché le famiglie perfette non esistono), con
i suoi problemi, le sue crisi, le sue incomprensioni, le sue stranezze delle
quali non si può non sorridere e che non si possono non condividere.
E’ la storia di una famiglia moderna, strana, e più
vicina alla realtà di quanto si potrebbe mai immaginare.
Ognuno di loro vive nella propria
dimensione, ognuno di loro cerca di trovare la propria strada e la propria
identità all’interno del gruppo sociale:
Mo (la madre)
sta per compiere cinquant’anni; non riesce a comunicare con i suoi due figli
adolescenti, e per una psicologa infantile questo è più che imbarazzante. È
diventata grigia, sia dentro che fuori.
Dora (la figlia)
sta per compierne diciotto di anni e se potesse farebbe fuori chiunque le si
avvicini.
Peter (il figlio) è preda di una vera e propria
ossessione per Oscar Wilde, tanto che si fa chiamare Oscar…ed è gay. Scrive in
un registro aulico nonostante la sua età, e pensa di avere buon gusto nel
vestire.
Il padre si vede in un solo
capitolo, che peraltro è quello forse più importante, dove i nodi vengono al
pettine. In realtà, lui è un protagonista
silenzioso ma assolutamente presente lungo tutto il romanzo, così come la
formidabile nonna Pamela ha un ruolo importantissimo in questa pazza famiglia.
La scrittura è scorrevole, a tratti esilarante, sottilmente ironica nonché commovente. Le
diverse voci sono credibili, i fatti narrati potrebbero accadere in tutte le
famiglie del mondo.
E’ scritto
sempre in prima persona ma l'io narrante cambia ad ogni capitolo: qui sta la
bravura dell'autrice. E’ esilarante e commovente, con un finale inaspettato!
Leggendo il romanzo stupisce come
possano, personaggi tanto diversi, essere tutti della stessa famiglia!
L’insegnamento che possiamo trarre, come tra l’altro
dice il titolo, è che non dobbiamo pensare che le piccole cose, quelle che ci
accompagnano tutti i giorni, debbano per forza diventare noiose, ma anzi, sono
proprio i dettagli, queste piccole cose che ci danno la forza di andare avanti
e dobbiamo difenderle e non darle mai per scontate
Mi è piaciuta la leggerezza e la schiettezza con cui ha trattato argomenti
anche molto complessi e delicati, moderni e all’ordine del giorno. Mi è
piaciuto il trionfare dei buoni sentimenti, perché è un modo per trasmettere
l'idea che le tempeste capitano a tutti nella vita ma che poi ogni volta può
tornare il sereno, se si rimane insieme ad affrontarle.