Nel corso degli anni i
sindaci dei Castelli Romani, gli amministratori e i responsabili
della sanità a tutti i livelli, hanno lasciato che il patrimonio di
strutture sanitarie presenti sul territorio andasse mano mano a
degradarsi, impoverirsi e in parte a perdersi. Sono spariti quelli
che erano veri punti di riferimento per tutta la popolazione, come il
compianto pronto soccorso dell'ospedale di Genzano; lo Spolverini di
Ariccia che era noto in tutt'Italia per le competenze raggiunte nella
cura della poliomielite, ora, dopo che sono state spese ingenti
quantità di denaro pubblico per restaurare alcune sue parti (per
esempio le piscine), vive un momento decisamente triste: ha perso
gran parte delle sue specifiche ed è in questi giorni al centro di
una querelle tra sindaco e ASL per l'utilizzo dei locali; l'ospedale
di Albano, troppo piccolo, è rimasto “solo” a fronteggiare le
emergenze sanitarie del territorio e il suo pronto soccorso è stato
teatro di dolorose e lunghe attese, alle volte sfociate in liti e
pesanti discussioni.
La responsabilità degli
amministratori per quello che è lo stato attuale delle odierne
strutture sanitarie è, a nostro avviso, grave: riteniamo che nel
corso degli anni avrebbero dovuto difenderle meglio il patrimonio di
strutture e professionalità presenti sul territorio.
Non solo, con il miraggio
della realizzazione del nuovo Ospedale dei Castelli Romani, si è
tagliato servizi e strutture in nome di una razionalizzazione del
servizio che davvero stentiamo a vedere. Non sarebbe stato più
logico far funzionare tutte le strutture presenti sul territorio nel
migliore dei modi possibili, certo cercando di razionalizzare le
spese, invece di investire esclusivamente in strutture nuove?
Pensiamo anche solo alla
moderna e bella struttura del San Raffaele di Velletri, chiuso mesi
fa ed ora inutilizzato. Non si sarebbe potuto riconvertire quella
struttura in qualcosa di utile e funzionate per tutti? Diciamo questo
anche pensando alle condizioni in cui versa l'ospedale Colombo, punto
di riferimento per Velletri, Lariano, Nemi... decine e decine di
migliaia di persone.
Ci rimangono solo due
speranze: una di non ammalarci mai e l'altra che finalmente
accelerino i lavori del policlinico dei Castelli, che come ha
dichiarato il sindaco di Ariccia Cianfanelli, che è anche presidente
del collegio di vigilanza sull'attuazione dell'accordo di programma,
e che già ha presenziato ad almeno due pose della prima pietra
dell'ospedale (!), stanno andando a rilento. A rilento?... Ha
dichiarato il senatore Bruno Astorre del Partito Democratico:
“Apprendo dalle agenzie di stampa che nel Programma operativo
2013-2015, che la struttura commissariale del Lazio dovrà inviare al
tavolo tecnico interministeriale per la verifica del piano di rientro
della sanità, non vi sarebbe alcun riferimento all’Ospedale dei
Castelli. Il Policlinico, atteso da oltre 20 anni, è una struttura
fondamentale per la rete assistenziale del territorio, un esempio di
virtuosità che, con la razionalizzazione degli ospedali di Genzano,
Ariccia e Albano, assumerà al suo interno importanti specialità,
coniugando qualità dei servizi a contenimento della spesa. Sono
convinto che il Presidente Nicola Zingaretti, da sempre sensibile ai
problemi relativi alla sanità, presterà la giusta attenzione a
questa opera strategica per la rete assistenziale dei Castelli”.
Quindi,
almeno per ora, niente Policlinico dei Castelli nel piano operativo regionale!
Mente
i cittadini soffrono per una sanità abbandonata a se stessa la posa
della “terza prima pietra” si fa sempre più lontana.