martedì 11 dicembre 2012

IN ARRIVO A COLONNA LA CENTRALE ELETTRICA (GEMELLA DI ALBANO) CHE BRUCERÀ OLIO VEGETALE NELLA VALLE DELLE ECCELLENZE D.O.C. E SPUNTA UN GIALLO

di Elena Taglieri

Non sembra minimamente arrestarsi la corsa frenetica all'ottenimento delle autorizzazioni per costruire centrali elettriche alimentate a biomassa liquida di olio vegetale (!) nella provincia di Roma e non solo.
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Come nel caso di Albano, anche per Colonna, in via dei Pratoni Parti Comuni snc, è prevista la costruzione di un impianto che brucerà olio per produrre 820 Kwe di energia, praticamente più potente e di portata quasi tripla rispetto all'altro 'gemello' castellano (vedi QUI la delibera provinciale). Ma perché definirli gemelli? Perché trattasi di progetti presentati nello stesso giorno (il 21 luglio 2011) da due Società proponenti le quali, sebbene siano diverse nel nominativo della ragione sociale (EDOVIT srl per Colonna e POWER OIL SYSTEM per Albano) in realtà si legge che hanno come referente legale il medesimo sig. Fabio D'Offizi.
Così come per quelli di Albano, anche i cittadini di Colonna, per questo Natale, troveranno sotto l'albero la 'sorpresa' che il Comune ha donato loro (naturalmente a loro insaputa) e senza la possibilità di rientrare nei tempi richiesti per un ricorso al TAR (60 gg) o al Capo dello Stato (120gg) dalla data di autorizzazione dell'impianto (19 aprile 2012), come si evince dalla medesima Determina Dirigenziale n.1973, giacché i termini risultano oramai emblematicamente scaduti da ben 8 mesi.
Secondo il Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Lazio, l' area di via dei Pratoni Parti Comuni, destinata alla costruenda centrale elettrica alimentata ad olio,“ risulta ricadere nel Paesaggio Agrario di Valore” e “considerata di notevole interesse pubblico in quanto definita beni di insieme, vaste località con valore estetico tradizionale e bellezze panoramiche”, secondo quanto recita l'art.136 del D.lgs 42/04.
Il Comune di Colonna, che ha partecipato a varie conferenze dei servizi prima dell'autorizzazione definitiva, si è semplicemente limitato a pronunciare un parere favorevole esclusivamente per il solo “impatto acustico dell'impianto”. Niente, quindi, a tutela del patrimonio agroalimentare locale, nonché della salute dei cittadini.
Ancora una volta assistiamo al folle paradosso di voler favorire iniziative private avallate da istituzioni pubbliche in nome di una (forse voluta) errata disinformazione del termine 'fonte rinnovabile', ben sapendo che l'olio combusto non è assolutamente eco-compatibile né rinnovabile, in contrasto e violazione della nostra Costituzione, Art.41.
Come in tutte le autorizzazioni di impianti a biomassa, classica è apparsa la clausola che si legge sulla Determinazione dirigenziale sia per le immissioni in atmosfera dei fumi che per le esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici:” ...pertanto la società Edovit srl si assume la piena responsabilità per quanto riguarda i diritti dei terzi o gli eventuali danni comunque causati dalla costruzione delle opere in questione, sollevando questa Amministrazione da qualsiasi pretesa o molestia da parte di terzi che si ritenessero danneggiati”.
Insomma, giusto per ammettere che non si sta parlando di un enorme alambicco che distilla petali di fiori, ma in fondo di una centrale che poi tanto innocua non è.
Giusto per 'rassicurare' i cittadini di Colonna, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Rocca Priora, Frascati, Zagarolo, San Cesareo, Palestrina, compresa la periferia sud di Roma (Casilina e borgate adiacenti) che fra qualche anno, potranno eventualmente rivalersi sulla soc. Edovit srl,, sempre che nel frattempo esista ancora o non sia mutato il nome della ragione sociale. Già, perchè nella Determinazione Dirigenziale viene richiesto obbligatoriamente che “...Edovit srl. deve comunicare al servizio Tutela Aria ed Energia della Provincia di Roma eventuali modifiche alla struttura societaria ed in particolare del nominativo del legale rappresentante..”.
E qui spunta un giallo. Nei progetti delle centrali elettriche ad olio per Colonna e Albano, entrambi presentati in data 21 luglio 2011, la Provincia di Roma ravvisa come Amministratore unico con rappresentanza legale la sig. Barbara Caraccini per Edovit srl ma anche il sig. Fabio D'Offizi sempre per Edovit srl (nonché per Power oil System srl ).
Ma alla fine chi c'è in via dei Pratoni Parti Comuni snc ? Molto semplicemente: la TLC Italia S.p.A., quale società di servizi per conto terzi di telemarketing e teleselling (praticamente un call-center con cospicuo numero di lavoratori in sede); un Bar Gastronomia Fredda interno alla TLC , di cui è legale rappresentante la sig. ra Barbara Caraccini.
Eppoi c'è la sede della ETIKA SOLAR s.pa., del cui staff fa parte sempre la sig. ra Barbara Caraccini (in qualità di Amministratore unico). ETIKA SOLAR è una società di impianti fotovoltaici che sul proprio sito internet presenta la propria filosofia, obiettivi e 'mission' con queste testuali parole: “ Ecco un'azienda con una missione ben precisa: aiutare tutti ad investire i propri soldi sul futuro del pianeta. E da questi investimenti ottenere un reddito molto interessante ma soprattutto pulito. Insomma guardatevi attorno: bot, cct, borsa, immobili, terreni, sono investimenti del passato, rischiosi e poco redditizi. Il fotovoltaico mette tutti d'accordo: è gradito all'ambiente (…) Mettiamo la sensibilità verso la crescente necessità di energia pulita, il profondo rispetto per l'ambiente e la consapevolezza delle potenzialità dell'energia solare (…) E' impensabile continuare a soffocare il nostro pianeta con residui di lavorazione del petrolio ed ammorbare l'aria per produrre energia. La soluzione è sulle nostre teste: il sole può aiutarci a salvare il pianeta contribuendo a produrre sempre più energia a costi irrisori e senza inquinare. (…) Eticasolar è nata per questo e per ricercare nuove soluzioni per lo sfruttamento di quell'immensa fonte di energia pulita che la natura ci ha regalato..”.
Ma allora è veramente impensabile ed incompatibile il sentire parlare di fotovoltaico, di pianeta pulito senza inquinamento, da parte di una Società (con sede in via Pratoni delle Parti Comuni ) il cui amministratore unico (Barbara Caraccini) è anche amministratore unico di un'altra Società (Edovit), con sede in via dei Pratoni delle Parti Comuni, che chiede autorizzazione alla Provincia di Roma per costruire una centrale elettrica che deve bruciare olio vegetale per produrre energia!
E c'è anche una piccola curiosità. Quella di una Ordinanza Comunale del 24 novembre 2011 (puoi leggerla QUI), nella quale il Sindaco di Colonna Augusto Cappellini “...considerato che l’esito delle analisi per il Bar interno alla Soc. TLC Italia spa sita in via dei PratoniParti Comuni è risultato NON CONFORME ai seguenti valori di parametro: a. ARSENICO: 24 microgrammi/L (valore limite 10 microgrammi/L) superiore ai limiti fissati dal D.Lgs. 31-2001 e s.m.i.; ordina l’immediato divieto di uso per il consumo umano compreso l’uso come ingrediente nella preparazione di alimenti e bevande delle acque”. Peccato che tanta solerzia dal parte del Primo Cittadino di Colonna si sia limitata al (giusto) allarme per l'arsenico presente in via dei Pratoni delle Parti Comuni nel bar della sig. Barbara Caraccini, e non si sia invece esteso anche al progetto di un bruciatore d'olio nella stessa via e proposto da una società con amministratore unico sig.ra Barbara Caraccini.
Il tutto con buona pace dei vigneti D.O.C della zona, primi fra tutti quelli del tanto sudato Consorzio per la Tutela del Frascati.

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