Certamente non basta un
giorno, un mazzetto di mimosa o qualche cioccolatino. L'8 marzo deve
essere anche un'occasione di riflessione.
Oggi se si pensa alla
condizione femminile in Italia una delle prime parole che viene in
mente è una parola terribile: “femminicidio”. Ogni due o tre
giorni in Italia viene uccisa una donna e di solito la violenza
avviene fra le mura domestiche. Una strage vera e propria che solo
nel 2012 ha visto l'uccisione di 124 donne. L'introduzione della
parola “femminicidio” nella lingua italiana è merito di una
campagna promossa dell'associazione “Se
Non Ora Quando” e certamente consigliamo a tutti di andare a
vedere il sito: http://www.senonoraquando.eu/
.
Da LA DOMENICA DEL CORRIERE del 6 Giugno 1948 |
Ma ci sono anche dati
positivi e che fanno ben sperare per il futuro e primo fra tutti il
risultato scaturito dalle ultime elezioni. Ovviamente non parlo dei
partiti politici ma della grande presenza di donne elette nel nuovo
Parlamento: circa il 32 % degli eletti è donna. Un dato storico che
surclassa quello della legislatura precedente dove le donne elette
erano intorno al 20%.
Molto c'è ancora da fare
nel mondo del lavoro dove la discriminazione è ancora troppo
presente e grave.
Diventa importante, allora, il ruolo di associazioni come Valore D
che riunisce un'ottantina di imprese per promuovere la leadership
femminile: “In
Europa siamo ancora fanalino di coda per la presenza di donne ai
vertici in azienda, e perdiamo
sistematicamente ogni paragone. In
più nel nostro paese, sono
ancora troppo poche le donne che
lavorano, e dobbiamo invertire
questa rotta” dichiara
Alessandra Perrazzelli, presidente dell'associazione.
Dicevamo,
un fiore domani potrà sicuramente andare bene, ma sicuramente ancora
meglio sarà adoperarsi per una convivenza più giusta, più
rispettosa, senza discriminazioni e violenze.
Cogliamo
l'occasione per segnalare l'iniziativa del Maxxi di Roma: per la Festa della donna, tutte
le visitatrici potranno
entrare al museo con il biglietto
ridotto
(8 €), ricevendo in omaggio
un dono speciale: la “bag” in tela della mostra William
Kentridge. Un modo diverso, colto e piacevole di festeggiare.