Dal MoVimento 5 Stelle di Albano riceviamo con richiesta di divulgazione.
Nel
2010 l'insediamento ad Albano della giunta di centro-sinistra, dopo
anni di governo di colore opposto, suscitò in molti la speranza di
un sostanziale rinnovamento e di una maggiore attenzione alle
esigenze dei cittadini. Malgrado i proclami della campagna
elettorale, a circa tre anni di distanza, dobbiamo constatare con
rammarico che le speranze sono rimaste deluse e le tante promesse
disattese.
La
spada di Damocle dell'Inceneritore
pende più che mai sulle nostre teste, la discarica di Roncigliano
lungi dall'essere chiusa è stata addirittura ampliata (VII
invaso,
500.000 T di rifiuti per 8 anni, inaugurato tra luglio 2011 e gennaio
2012), di differenziata porta a porta neanche l'ombra se non per
10000 abitanti, ma senza sapere con esattezza quando e se partirà;
per non parlare del mancato rilancio sociale ed economico di Albano e
di strumenti di partecipazione alla vita pubblica che, approvati
sulla carta, rimangono del tutto inefficaci.
Eppure
noi del MoVimento 5 Stelle, additati come "sola protesta",
"critica priva di contenuti", "antipolitica", di
proposte circostanziate, con tanto di protocolli e richieste
espressamente firmate dai cittadini ne abbiamo presentate molte.
Offrendo in tal modo agli amministratori l'occasione di dimostrare
con i fatti la loro dedizione al bene pubblico.
Gestione
dei rifiuti – Nel maggio 2011 abbiamo presentato al comune di
Albano un progetto di Gestione
Consortile dei rifiuti per Albano e per i Castelli Romani
all'insegna del principio della riduzione, del riuso e del recupero,
basato su raccolta differenziata porta a porta, compostaggio
aerobico, riciclaggio. La proposta è stata corredata da uno studio
di fattibilità di 32 pagine ( tipologia Consorzio dei Navigli, MI) e
consegnata gratis
et amore dei
all'amministrazione di Albano e a quelle dei comuni circonvicini
perché la valutassero e si impegnassero nell'avvio di un ciclo
virtuoso dello smaltimento dei rifiuti. Risposte? Nessuna, allora
come oggi. Tre
assemblee pubbliche organizzate sul tema 28 maggio, 23 luglio 2011,
il 24 novembre 2011 in occasione di Architetture in Movimento, e il
18 Giugno 2012 durante l’assemblea per i BENI COMUNI,
sempre invitando i rappresentanti del comune: in tutte le occasioni,
nessun pervenuto.
Acqua
pubblica
- Con numero di protocollo
0005489
del 3 febbraio 2011, ancor prima dell'esito referendario del giugno
2011, chiedevamo che fossero inserite poche semplici righe nello
statuto comunale per riportare esplicitamente che l’acqua è un
bene senza rilevanza economica e far prendere al nostro comune una
posizione chiara di fronte alle lobby che in tutti i modi cercano di
privatizzare questo bene primario. Gli anni sono trascorsi e tutto è
rimasto immobile, in barba ai nostri reiterati richiami ed appelli,
anche per iscritto e nonostante le promesse di discutere la richiesta
(come confermatoci dal presidente del consiglio comunale in carica
Massimiliano
Borelli
in data 27 dicembre 2012).
Evidentemente
talune posizioni sono troppo nette per essere prese da una certa
classe politica: ne prendiamo atto.
Via
Bettino Craxi
- Quando la giunta Mattei, come ultimo e memorabile atto, decise di
intestare una via al pluricondannato leader socialista in località
Poggio Ameno di Cecchina, la cosa (scandalosamente) non diede
scandalo. Quantomeno non ne provocò nella successiva giunta, che non
si preoccupò di rimediare allo scempio. A noi invece la
preoccupazione venne e ci imbarcammo quindi in una raccolta firme
che, nel pieno rispetto del nuovo regolamento comunale , raggiunse e
superò il numero di sottoscrizioni necessarie (oltre
500 firme)
per rendere valida la petizione popolare con cui chiedevamo di
ripristinare la precedente e più decorosa denominazione (viale
Inghilterra).
Di nuovo seguendo tutto l'iter previsto e con tanto di protocollo
0043607
e lettere d'accompagnamento consegnata in data 27.09.2012.
Ancora
una volta ci siamo fatti tramite di una richiesta dei cittadini di
Albano. Ma dopo rifiuti e acqua, anche la decenza si è vista
sbattere la porta in faccia: a molti mesi di distanza ancora non
giunge voce dalle stanze di Palazzo Savelli.
Architetture
in Movimento,
come già accennato, uno studio portato avanti per circa 6 mesi sullo
stato d’abbandono del centro storico: attualmente
all'interno dell'agglomerato storico del Comune di Albano esistono
almeno 55.000 mc di volumetrie abbandonate, ricadenti su circa 7.000
mq di superficie.
Volumetrie che potrebbero essere sottratte alla speculazione edilizia
dei "CementoBros" (ovvero gli affaristi che continuano a
perpetrare un abuso sistematico del territorio) ed essere impiegate a
scopo residenziale, al posto delle classiche "villette
hollywoodiane" naturalizzate Castelli Romani che ormai da troppi
anni divorano quel che resta dell'originario ambiente naturale e
rurale. Nelle stesse volumetrie potranno essere inseriti servizi,
nonché spazi commerciali, se richiesti, con lo scopo di riportare a
quel livello di sostenibilità il centro storico, conservandone le
eredità culturali e allo stesso tempo contribuendo ad uno sviluppo
che duri nel tempo.
La
stessa “Casa
del Cittadino”
badando sempre al recupero edilizio, un recupero dell’Ex-Cinema
Folrida, lasciando intatte forme a composizione a futura memoria dei
cittadini di Albano, che ricorderanno il cinema, ma al suo interno
potranno trovare servizi e spazzi ad uso della collettività. Anche
in quell’occasione inviammo la cittadinanza a partecipare, era fine
novembre 2011, ma anche l’amministrazione, che mai rispose.
E
ancora la raccolta differenziata organizzata per il 4°
discamping NOINC
(Settembre 2012), “Adotta
uno striscione”, insieme
e con l’Associazione Differenziati, striscioni da posizionare su
balconi o sulle finestre delle case, per dire NO a Inceneritore e
Discariche. Non ultima la campagna online, portata avanti l’estate
scorsa per sensibilizzare Albano laziale e non solo, a dichiararsi
contrari a Inceneritori e discariche, “dichiarandolo” nei
cartelli di benvenuto nei propri comuni come avveniva per i comuni
denuclearizzati, post referendum anni 80.
Ci
si chiede oggi come mai siano sempre meno coloro che ci ritengono
populisti, qualunquisti e improvvisatori della politica, ancora
numerosi all'interno dei partiti, ma fortunatamente un po meno tra i
cittadini.
Quel
che rispondiamo è che, probabilmente, alla lunga non contano tanto
le parole, quanto i fatti.
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