sabato 30 marzo 2013

PONTE MONUMENTALE. DOVE NASCE LA QUERELLE TRA L'ANAS E IL SINDACO DI ARICCIA?

Il ponte? “Uno sfregio alla piazza”?. Certo il Ponte Monumentale potrebbe essere visto anche sotto quest'ottica, e come un odioso orpello alla raffinata architettura berniniana. Sulla piazza però chi ci resta?

Dalla rivista d'area dei nostri benpensanti serbatoi di crema politica raffinatissima, o forse ecologisti sincopati, leggiamo uno stralcio dell'articolo a firma di Manuela Ricci.
"La piazza di Corte, con il complesso berniniano, è il cuore ferito della città. Lo attraversa brutalmente la strada diretta a Velletri, che fa del viadotto l’ingresso alla città, dopo aver quasi svuotato di senso l’asse Porta Napoletana-Porta Romana che costituiva la vecchia arteria di penetrazione."
Chi lo vuole leggere nella sua interezza può farlo qui..
Chissà se chi ha scritto questo articolo così raffinato, etereo, distaccato, e dal pensiero nobile si è mai domandato che fine ha fatto Ariccia e che fine hanno fatto nel frattempo gli Ariccini?
Lungi dal mettere in relazione l'intenzione politica di voler chiudere il ponte e renderlo pedonale, manifestata celatamente da una certa parte politica, e riportata da "radio piazza", di fatto Ariccia è tagliata parzialmente e sostanzialmente fuori, dai mezzi di comunicazione pubblici da circa tre anni. L'attuale crisi non aiuta. Con tutto ciò che ne consegue.
Dunque sul ponte grazie ad una ordinanza emessa dal Sindaco Emilio Cianfanelli non possono transitare mezzi con peso complessivo superiore alle 3,5 tonnellate e quindi chi si deve recare o partire da Ariccia lo deve fare con un mezzo proprio, con apposite navette, o
con l'ascensore a cremagliera che conduce alla fermata COTRAL sottostante il ponte monumentale stesso.
Il disagio per chi era abituato alle vecchie fermate dei bus è enorme, specie per gli anziani, e specialmente in inverno con condizioni meteo avverse.
Perché quindi il ponte è chiuso ai bus? In base a quali dati sullo stesso è stato limitato il traffico? A quale punto è la disputa tra ANAS e Comune di Ariccia? Tentiamo di riassumere il tutto fornendovi i link dei rispettivi documenti, e fare una breve cronistoria, affinché chi legge possa farsi un'idea propria.
Ariccia “prende in carico il ponte” (si ma perché?) ossia diventa “proprietaria della struttura monumentale” nel 1996. Ad una opera del genere, ovviamente come per qualsiasi manufatto, è necessaria una manutenzione. Cui prodest? Ragioni di Piano regolatore? Boh? Chi lo sa? Ecco il documento di presa in carico/ verbale di consegna.
Malauguratamente si scopre che qualche pezzo di cemento che copre i ferri delle armature dopo circa 40 anni comincia a cedere. E casca di sotto, proprio dove ora c'è uno spazio adibito a liberare cani, e l'attuale parcheggio dell'ascensore a cremagliera.
Uno di questi pezzi di calcestruzzo, tempo fa era in bella mostra sulla scrivania del Sindaco Cianfanelli, originale come fermacarte..
Servirà della manutenzione? Il ponte viene giù? Ecco che cominciano a venire dubbi, e viene incaricato il professore Radogna che a seguito di carotaggi, esami, prove di compressione emette una sentenza che a noi pare poco chiara, e che chiede il ripristino "esterno" del CLS alle condizioni originali (quali quelle degli anni 70?) e "consiglia" la limitazione del traffico pesante. Leggetela bene e fatevi un'idea. Eccola
A questo punto il comune è come se ci si accorge di avere un cerino acceso in mano.
Di qui nasce la disputa con l'ANAS che a detta dell'attuale Sindaco si deve incaricare dell'esecuzione, badate bene non dei lavori di manutenzione, ma di ulteriori prove, per la modesta somma di euro 250 mila. Mezzo miliardo del vecchio conio. Soldi pubblici certo
mica ci si possono mettere di tasca propria. Ma le verifiche fatte da Radogna?
L'ANAS dal canto suo sostiene, in base ad una sentenza che nulla sarebbe il dovuto (Il punto 24 dell'accordo Comune ANAS del 2010 precisamente in base alla sentenza della suprema Corte 16374/09) ma di fronte al Ministero delle Infrastrutture acconsente a caricarsi della metà degli oneri: 125 mila euro. In ogni caso nasce un accordo: ANAS comune di Ariccia con firma di Cianfanelli.
Ecco per chi lo vuole leggere l'accordo fatto presso il Ministero Tra Comune e ANAS, dove ci si accorda per sostenere le spese che non sono per la manutenzione ma per ulteriori prove di staticità per 250 mila euro. Soldi pubblici ovviamente.
Successivamente all'accordo, sembrerebbe che per mezzo di una diffida il Comune di Ariccia, chieda all'ANAS di pagare interamente il conto. Insomma non vuole più pagare i 125 mila sottoscritti poco sopra.
Le domande che ci poniamo da cittadini sono diverse: 1) il ponte ha problemi di staticità? Radogna non sembrerebbe così convinto; 2) ma i test di Radogna a cosa sono serviti dato che sembra bisogni farne degli altri? ; 3) quanti anni durerà questa vicenda?
Abbiamo girato un video che mostra i ferri delle armature scoperti, non fatevi ingannare dalle losanghe metalliche che si vedono arrugginite, non sono strutturali, e servivano per l'incoraggio del rivestimento in peperino, di protezione ed estetico, che non è stato mai messo.
Ecco il video, per il quale ci scusiamo per il tremolio..
Guardate anche le immagini
Adesso dopo gli avvertimenti di Cianfanelli, che prima prende in carico il ponte, poi chiede che lo restauri l'ANAS, poi si accordano per eseguire "operazioni di verifica delle strutture" e non di "restaurare o ripristinare" per 250 mila euro, poi il comune diffida l'ANAS ad accollarsi l'intero onere. Francamente sembra una di quelle battaglie dalle quali non esce nessun vincitore, soprattutto di questi tempi.
In mezzo, come al solito, i cittadini. Non solo chi non ha più la fermata autobus sulla piazza; non solo quelli addetti al commercio (anche per via delle circa 80 90 autovetture che parcheggiavano sul ponte) che è praticamente fermo; anche i cittadini di Vallericcia dov'è strato riversato tutto il traffico pesante, camion e autobus (anche con grave onere per il COTRAL). Qui, proprio per questo, la situazione è ora diventata molto pericolosa: le strade non sono adatte a tale traffico, sono strette, male o per nulla illuminate, con gli incroci radenti e la mancanza di marciapiedi per i poveri pedoni che son costretti, al passaggio dei grandi automezzi,* a vere peripezie per far salva la vita! Per non parlare del fatto che su via di Vallericcia c'è una scuola, con grande via vai di ragazzi e ragazze. E proprio nella scuola e nelle abitazioni si sentono fortissime le vibrazioni sinistre e pericolose provocate da bus e TIR.
Chissà, ripensando al leitmotiv della campagna elettorale di Cianfanelli, i cittadini di Vallericcia dalle crepe che si formeranno nelle loro case per le continue sollecitazioni, potranno vedere che “il cielo è sempre più blu”!
Maurizio Lucidi (http://www.lavocediariccia.eu)





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