IL VICESINDACO DI ARDEA FULVIO BARDI E I SINDACI GENZANO GABBARINI E CASTEL
GANDOLFO MONACHESI
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Il nostro è un
“territorio sotto assedio”: la discarica, l'inceneritore,
centrali a biomassa e biogas a Pomezia, Velletri, Ariccia, Albano...
la cementificazione indiscriminata. L'elenco è lungo! Oggi fra i
molti presenti al presidio sono giunti anche alcuni dei neo eletti al
Parlamento Italiano e alla Regione Lazio del Movimento 5 Stelle e fra
questi la neo-senatrice Elena Fattori di Genzano e Davide Barillari,
già candidato presidente M5S in regione. La loro presenza è stata
molto importante ed ha premiato i cittadini che in quasi tutti i
Castelli Romani hanno eletto il Movimento come primo partito con
cifre intorno al 30%.
SIMONE CARABELLA |
Sono giunti a far sentire la loro presenza ai manifestanti anche i sindaci di Castel Gandolfo e Genzano, e il vicesindaco di Ardea Bardi, mentre come hanno sottolineato a gran voce Bombardieri, Castri e Carabella, del No Inc, è mancata la presenza del sindaco di Albano, Nicola Marini, come dell'assessore all'Ambiente e del Delegato ai rifiuti, Fiorani e Andreassi. Assenze pesanti, le loro, che sottolineano una netta frattura fra amministrazione e movimenti civili. Peccato, davvero un'occasione persa da parte degli amministratori di Albano, come di Ariccia, di Rocca di Papa, di Nemi, di Marino, di Lanuvio, ma si sa, ormai le elezioni ormai ci sono state... oggi è stato importante anche perché si sono messe le basi per la prossima manifestazione di piazza contro l'inceneritore che si svolgerà al Albano il 6 Aprile e che sarà la più grande manifestazione che abbiamo mai visto sul nostro territorio.
La gente è stanca delle
vecchie logiche di partito e nell'aria c'è profumo di nuovo, di
cambiamenti importanti ed epocali.

EMILIANO BOMBARDIERI |
DAVIDE BARILLARI |
Stiamo vivendo momenti
storici per la nostra democrazie e per il nostro paese e le persone
sanno di poter e dover essere protagoniste perché le cose possono
cambiare soltanto se si lotta e se ci si impegna in prima persona.
Non è più il momento delle deleghe, è il momento di far sentire la
propria voce e tanto più questo è importante se si tratta di
questioni che riguardano la nostra salute e soprattutto la salute dei
più deboli e dei nostri figli. Le persone si stanno rendendo conto
che non è più in gioco soltanto un interesse economico ma la vita
vera e propria di bambini, donne, uomini che potrebbero essere
destinati ad un futuro incerto di possibili malattie che potrebbero
rovinare la qualità di tutta la loro vita futura e di chi verrà
dopo di loro. Invece, con impegno e lotta, questo può essere evitato
e si può provare a donare a tutti di un futuro migliore e sano.