riceviamo dal candidato consigliere Emilio Tomasi
Il
delirio apologetico di Serra Bellini reitera i toni psico-drammatici del suo
suggeritore. La sua polemica è già carica di odio e di risentimento nei
confronti dei cittadini nel cui interesse vorrebbe amministrare. Nel suo
recente intervento è arrivato a definire i cittadini selezionati dall’elenco
deli scrutatori “sherpa” e rivolge ai
propri avversari accuse false e diffamatorie. L’accusa di Serra Bellini è
infamante e destituita di fondamento in quanto la commissione ha operato nel
rispetto della legge selezionando gli scrutatori con l’unica modalità
prescritta dal legislatore, vale a dire la nomina.
Del
resto Serra Bellini è l’avatar di Emilio Cianfanelli, parla con le sue parole e
persegue pedissequamente i suoi progetti. Anche la maniera dell’insulto non è
originale. Serra Bellini attacca personalmente il sottoscritto affermando cose dal
sapore fiabesco, alla stregua del suo dante causa. Nessun terreno appartenente
alla mia famiglia è interessato da interventi urbanistici e, pertanto, Serra
Bellini sarà chiamato a rispondere delle sue dichiarazioni mendaci e
diffamatorie dinanzi alle competenti autorità.
Certo
è che Serra Bellini porta avanti una campagna elettorale, il cui unico fine,
occorre ricordarlo, è riportare Emilio Cianfanelli in consiglio comunale,
facendo finta che la coalizione del 2011 sia ancora integra e ci sia stata solo
qualche defezione o il mio “tradimento”. La realtà è che quella coalizione ha
perso nel complesso ben 6 consiglieri comunali su 10. Evidentemente Serra
Bellini soffre della sindrome dell’arto
fantasma. Gli sono state amputate le gambe ma vive la sensazione anomala
della loro persistenza.
Mi
si dice però che nel tentativo scomposto di recuperare consenso elettorale
abbia assicurato “guarantigie” a dei mercenari della politica. Se così fosse,
Serra Bellini non solo avrebbe finito di disintegrare quel centro sinistra ma
lo avrebbe anche definitivamente squalificato.
In
ogni caso, il 5 giugno saranno gli elettori di Ariccia a giudicare chi ha
assunto atteggiamenti leali e trasparenti rispetto alla Città ed ai programmi
di governo. Sono questi i temi su cui i candidati dovrebbero confrontarsi, non
le infami diffamazioni.